Finalmente sembra che Lewis Hamilton abbia qualcuno che lo sta mettendo in difficoltà. Che lo mette sotto. Sembra… Addirittura ieri in TV si chiedevano perché non avesse chiuso alla disperata su Max a due giri dalla fine. Semplicemente perché non è disperato. La monoposto Mercedes e il muretto non sono la perfetta armonia a cui eravamo abituati. Ma ci sta. In nessuno sport si vince per anni e anni senza accusare prima o poi un cedimento. E’ fisiologico.
Unico a tenere la barra dritta della stella a tre punte è lui, Sir Lewis. Anche in una gara come quella al Paul Ricard, in cui forse ha sbagliato a fidarsi del team sul cambio gomme, più di quello che ha fatto non poteva fare. Lewis è ormai diverso da quello di anni fa. Sa che non serviva chiudere alla disperata Max. Meglio i punti di un secondo posto, le gare sono ancora tante. Disperarsi ora perché? E’ un racconto che non sta in piedi e che può forse attirare chi segue non regolarmente le gare.
Finalmente c’è un avversario forte, alla pari. Se Lewis dovesse vincere anche questo campionato, non che ne avesse bisogno prima, diciamo che chiuderebbe definitivamente, una volta di più, la bocca a chi lo vorrebbe vedere fallire e sostiene che non sia meritevole dei suoi tanti successi. E se non dovesse vincere, c’è sempre il 2022. Nessuno ora in griglia ha l’opportunità di arrivare a quei Mondiali da lui vinti. Max è un toccasana per Sir Lewis. E noi ci divertiamo con loro.
Riccardo Turcato