Max Verstappen ha dominato il GP di Monaco, vincendo davanti alla Ferrari di Carlos Sainz e alla McLaren di Lando Norris. Per la prima volta in carriera l’olandese della Red Bull è leader del campionato e la Red Bull è davanti alla Mercedes nell’era turbo-hybrid. Insomma, una domenica da non dimenticare e che non dimenticheranno nemmeno Charles Leclerc, autore della pole ma costretto al ritiro poco prima della partenza per un problema al semiasse sinistro che la Ferrari ha individuato troppo tardi e non ha ancora chiarito se abbia a che fare o meno con l’incidente di ieri, e Valtteri Bottas, vittima di un pitstop drammatico. Soltanto settimo Lewis Hamilton, frustrato dalla strategia Mercedes.
Al via, Verstappen ha mantenuto il comando davanti a Bottas. I due hanno preso il largo su Carlos Sainz, terzo, con la Ferrari che inizialmente non riusciva a tenere il passo dei leader, arrivando fino a 2 secondi dalla Mercedes #77. Il vantaggio di Verstappen è aumentato fino a quasi 3 secondi, con Bottas che non riusciva a mantenere il ritmo, con un gap salito fino a 5 secondi dopo 25 giri. Dopo il pitstop di Hamilton per montare le hard nel giro 29, nel tentativo di fare l’undercut sul quinto posto di Pierre Gasly, è stata la volta di Bottas rientrare, ma l’anteriore destra è rimasta bloccata e i meccanici non sono riusciti a toglierla, mettendo fine alla sua gara. Sainz è rientrato ai box due giri dopo, quando era tranquillamente secondo, mentre la Red Bull ha atteso fino al giro 34 per far rientrare Verstappen, che è tornato in pista con un vantaggio di 6.5s sulla Ferrari.
Sainz è poi riuscito a dimezzare il distacco da Max, prima che la Red Bull aumentasse il passo e il gap si stabilizzasse. Il ritiro di Bottas ha permesso a Lando Norris di salire al terzo posto, dopo una gara in solitaria ma in cui ha dovuto gestire i pneumatici nelle fasi finali, con Sergio Perez in rapido avvicinamento. La Mercedes avrà parecchie cose di cui discutere nel debrief: la strategia di far fermare Hamilton per primo non ha pagato, dato che Gasly è riuscito è restare davanti quando è rientrato ai box un giro dopo, e poi ha perso una posizione nei confronti di Sebastian Vettel quando il pilota dell’Aston Martin ha recuperato due posizioni restando in pista più a lungo e facendo l’overcut su AlphaTauri e Mercedes. Un solido quinto posto quindi per Vettel, seguito da Hamilton e Gasly. Ottavo Lance Stroll che, partito 12° sulle hard, ha fatto il pitstop solo nel giro 58, montando le soft. A chiudere la top 10 l’Alpine di Esteban Ocon che è riuscito a resistere alla Alfa Romeo Racing di Antonio Giovinazzi. Non distanti tra loro Kimi Raikkonen e Daniel Ricciardo (doppiato), con Fernando Alonso 13°. Alla bandiera a scacchi le Williams di George Russell e Nicholas Latifi, Yuki Tsuonda e le Haas di Nikita Mazepin e Mick Schumacher.

Un gran bel podio, il presente e il futuro della F1 su un circuito storico. Verstappen che entra tra i vincitori nel Principato, Sainz che si rifà dopo la delusione dell’ultimo run bloccato dalla bandiere rosse ieri in qualifica, e Norris che ha tutte le carte in regola per entrare tra i grandi. Una Ferrari che avrà molto su cui riflettere ma mai quanto la Mercedes. Leclerc che ci metterà un po’ per metabolizzare e dimenticare la delusione del passare dalla pole al ritiro prima del via. Un Vettel che – zitto zitto – porta a casa punti importanti per l’Aston Martin. E una McLaren che non dovrebbe più cambiare livrea: troppo bella!
Barbara Premoli



















