Lewis Hamilton non crede che l’attuale generazione di piloti di F1 sia male, ma pensa che lo sport stia attraversando un’era che potrebbe essere definita “un club per bambini miliardari“. Il sette volte campione fa senza dubbio riferimento a piloti come Lance Stroll, Nicholas Latifi e Nikita Mazepin, ma anche a Lando Norris, Mick Schumacher e altri – che hanno padri milionari o miliardari alle spalle. “Non so se il mio parere conti o meno, e non so se posso giudicare se sia una buona generazione o meno“, ha detto il 36enne al quotidiano sportivo spagnolo AS. “Nel mio caso, sono arrivato con Nico Rosberg e Kubica, Alonso era appena prima di me, c’era l’era Schumacher – ci sarà sempre un’era. Secondo me viviamo in un tempo in cui questo è diventato un club per bambini miliardari. Se dovessi ricominciare, arrivando da una famiglia di operai sarebbe impossibile essere qui oggi. Perché altri ragazzi avrebbero molti più soldi. Dobbiamo lavorare per cambiare questa cosa e rendere lo sport accessibile, per i ricchi ma anche per chi arriva da un background più umile“. Nell’ultimo anno prima del debutto delle nuove monoposto 2022, Hamilton sembra inoltre non favorevole alla direzione dei regolamenti della F1: “Se sei in F1 devi capire la tecnologia, le complicazioni del budget cap, quanto sarà difficile sviluppare d’ora in poi. Ho fatto un test con i pneumatici da 18″ per capire quale sia la differenza, come influirà su me come pilota. Le macchine saranno più pesanti e lente e per me questo è un passo indietro. Dovremmo essere più veloci e più efficienti – queste vetture erano migliori quando erano più leggere. Ma chi è responsabile dello sport ha preso le sue decisioni e non possiamo farci niente“.
Redazione MotoriNoLimits