La terza prova del Mondiale di F1 2021 è il GP del Portogallo, che si disputa dal 30 aprile al 2 maggio sul circuito di Portimao, tracciato situato vicino alla città più grande dell’Algarve occidentale. Il GP del Portogallo è rientrato nel calendario di F1 lo scorso anno. Prima di quella del 2020, vinta da Lewis Hamilton, l’ultima edizione del GP era stata quella del 1996, vinta da Damon Hill e disputata all’Estoril, che per ben tredici occasioni – dal 1984 al 1996 – ha ospitato la Formula 1. Altre tre edizioni si disputarono, in passato, a Porto (1958 e 1960) e una a Monsanto (1959). Alain Prost e Nigel Mansell detengono il record di vittorie in Portogallo, con tre edizioni vinte a testa.
Il circuito è un impianto moderno, inaugurato a fine 2008, che sorge sulle colline attorno alla cittadina portoghese ed è caratterizzato proprio da una serie di saliscendi naturali che lo rendono decisamente spettacolare e divertente da guidare. Nella sua configurazione da Gran Premio, ha una lunghezza di 4,684 km e si compone di 15 curve. Tuttavia, come gran parte dei circuiti moderni, anche questa pista può vantare ben 64 varianti possibili rispetto alla configurazione originale. Accanto alla pista sorge una vera e propria cittadella dello sport, con alberghi, un complesso sportivo e un kartodromo.
Pierre Gasly: “Ripensando all’ultimo round di Imola, ci sono sicuramente degli aspetti positivi da cogliere in un weekend dal risultato deludente. In tutte le sessioni di prove libere eravamo tra i primi dieci e in qualifica siamo stati tra i primi cinque, a tre decimi e mezzo dalla pole: probabilmente uno dei migliori tempi in qualifica per il team. La settima posizione in gara è comunque un buon risultato, anche se siamo pienamente consapevoli che avremmo dovuto fare meglio. Ne discuteremo e vedremo come assicurarci che non accada di nuovo. A Portimao, l’anno scorso, ho fatto una bella gara e ho chiuso quinto. È un circuito davvero unico, con tanti saliscendi, sembra davvero di essere sulle montagne russe. È divertente guidare lì ed è molto diverso da quello a cui siamo abituati: è una pista a bassa aderenza, l’auto scivola molto e non è facile portare le gomme in temperatura. Utilizzeremo le gomme dure C1 e lo scorso anno, soprattutto nella prima sessione di prove, è stato molto difficile scaldarle. Ma questa volta avremo dalla nostra parte un po’ più di esperienza e ci sarà anche un po’ più di caldo adesso. Quindi, affronteremo una sfida diversa rispetto alle prime due gare. Ormai siamo abituati ad avere solo un’ora per ogni sessione di prove libere. Non ha cambiato il nostro programma di lavoro, ma la pista è più affollata, ci sono più auto contemporaneamente, quindi c’è un po’ più di azione e si passa meno tempo ad aspettare in garage. Mi piace molto, perché le sessioni sono più intense”.
Yuki Tsunoda: “A Imola ho imparato molto. È stato esattamente l’opposto del Bahrain, lì era andata bene. Sia io che la squadra avevamo aspettative molto alte per quella gara. Era andato tutto liscio nelle prove libere, ma poi ho commesso un grande errore in qualifica e, di conseguenza, la gara è stata dura. Erano due anni che non avevo un brutto incidente, questo mi servirà da lezione. In gara ho fatto anche la mia prima esperienza sul bagnato su una Formula 1 e usare le gomme intermedie è stato davvero complicato, quindi ho dovuto aumentare progressivamente la velocità. Abbiamo avuto una macchina competitiva nelle prime due gare, capace di stare tra i primi sei. La pista del Portogallo è nuova per me e non so cosa aspettarmi, anche se ho fatto un paio di sessioni al simulatore e visto il Gran Premio dello scorso anno. È un circuito bellissimo, con curve interessanti come la 1 e la 13, così come i tanti saliscendi e le curve cieche. Penso potrebbe essere difficile per via dei track limits, ma aumenterò progressivamente il mio ritmo. Sarà una situazione completamente diversa rispetto ai primi due round della stagione, dato che avevo guidato molto in Bahrain e a Imola pri ma del weekend di gara. Spero di poter completare quanti più giri possibile nelle prove libere e adattarmi velocemente alla pista, così da arrivare preparato alle qualifiche”.
Redazione MotoriNoLimits