Hanno avuto inizio i cinque giorni di test della Scuderia Ferrari in programma fino a venerdì con sette piloti sulla pista di Fiorano. Ad accogliere la squadra e tre talenti della Ferrari Driver Academy coinvolti oggi, una temperatura prossima a zero gradi centigradi e qualche fiocco di neve che è caduto, leggero, sul circuito di casa del Cavallino Rampante.
Il primo a salire in macchina è stato Giuliano Alesi – a poco più di 30 anni di distanza da quando il padre Jean effettuò il suo primo test con la Scuderia a bordo di una F1-90 – che un minuto dopo le ore 10 è uscito dal box al volante della SF71H del 2018. Il 22enne francese portava sulla livrea della vettura il numero 28, il primo impiegato dal papà nella sua avventura in Ferrari nella stagione 1991. Giuliano ha percorso i chilometri iniziali con cautela a causa del fondo stradale umido e delle temperature basse, ma già nel secondo run sulla monoposto sono stati montati pneumatici slick e il francese ha cominciato a girare via via più velocemente. A seguirlo dal box un emozionato Jean che non ha mai staccato gli occhi dalla Ferrari del figlio. Giuliano ha così concluso in maniera indimenticabile il proprio capitolo in FDA, dal momento che nel prossimo futuro sarà impegnato in un importante programma in terra asiatica.
Poco dopo le ore 11 la SF71H è stata adattata alle misure del secondo pilota di FDA coinvolto nel test, Marcus Armstrong. Anche per lui, che lo scorso anno ha gareggiato in Formula 2 ottenendo due podi e nel 2021 sarà portacolori del team DAMS nello stesso campionato, si è trattato dell’esordio al volante di una vettura di Formula 1. Marcus è diventato così il secondo neozelandese a guidare una Ferrari della massima categoria dopo Chris Amon che gareggiò per la Scuderia dal 1967 al 1969 in Formula 1 e fino al 1970 nelle competizioni di durata nelle quali, insieme a Lorenzo Bandini, nel 1967 portò la Casa di Maranello al successo nella 24 Ore di Daytona e nella 1000 Km di Monza. La vettura di Armstrong aveva il numero 9 perché si tratta di quello preferito da Marcus, che lo ha ereditato dal suo primo driver coach, in Nuova Zelanda quando si è avvicinato al karting per la prima volta.
A girare fino quasi al calare del sole sulla monoposto di tre anni fa è stato infine Robert Shwartzman. Il pilota russo – che lo scorso anno ha vinto più gare di chiunque altro in Formula 2 (quattro), giungendo quarto nella stagione d’esordio – non era al debutto con la SF71H dal momento che l’aveva già guidata nel corso del test legato al programma #RoadToF1 che il 30 settembre dello scorso anno aveva visto protagonista oltre a lui anche Mick Schumacher e Callum Ilott che torneranno in abitacolo più avanti nel corso di questa settimana (giovedì e venerdì il tedesco, nella sola giornata di venerdì il britannico). Con Robert la Scuderia ha svolto un programma più esteso approfittando della sua maggiore esperienza, dato che a quelli già fatti a Fiorano ha aggiunto anche i 129 passaggi completati sul circuito di Yas Marina nello Young Driver Test dello scorso 15 dicembre ad Abu Dhabi. Il russo girava con il 35 sul muso della vettura, un numero che gli è particolarmente caro perché suggeritogli dal veterano del kart Walter Masini, quando aveva solo sette anni, nonché quello con il quale vinse il suo primo campionato del mondo in quella disciplina.
La prima giornata di test a Fiorano ha dato anche modo a tecnici e meccanici di riprendere confidenza con le procedure tecniche e quelle di sicurezza implementate per limitare la diffusione del Covid-19. Domani il lavoro in pista prosegue: a girare sulla SF71H sarà il pilota titolare della Scuderia, Charles Leclerc. Mercoledì sarà invece il momento dell’esordio su una Ferrari per Carlos Sainz.
Giuliano Alesi #28: “Ringrazio la Ferrari e la FDA per la fantastica opportunità che mi è stata offerta oggi. Potermi sedere nell’abitacolo della SF71H è stata un’emozione incredibile così come speciale è stato scendere in pista davanti a mio padre su una monoposto contrassegnata dal suo stesso numero di gara. A livello di maneggevolezza la monoposto non è troppo difficile da guidare ma la potenza è sorprendente, sembra non finire mai. Anche la frenata colpisce per quanto è pronta ed efficiente. Questo test è stato il modo più bello che ci potesse essere per salutare la Ferrari. Mi attende una nuova avventura che sono impaziente di cominciare.”
Marcus Armstrong #9: “Chiaramente questo è un giorno speciale nella mia vita ed è andato tutto esattamente come me lo aspettavo. Non per questo però me lo sono goduto di meno! Debuttare al volante di una vettura di Formula 1 è sempre qualcosa di magico, ma se quella monoposto è una Ferrari allora diventa indimenticabile. Si dice sempre che la cosa che colpisce di più di una Formula 1 è la frenata ed è proprio così, ma anche il carico aerodinamico, la velocità in curva, lo sterzo, la potenza e la perfezione nelle cambiate sono su un pianeta diverso rispetto a qualunque altra categoria dell’automobilismo. Ringrazio Ferrari ed FDA per avermi permesso di vivere questa giornata e spero di poter risalire presto su una Formula 1 in futuro.”
Robert Shwartzman #35: “Poter guidare una Ferrari di Formula 1 è sempre un privilegio e devo ammettere che cominciava a mancarmi questa sensazione: oggi insieme al team abbiamo portato avanti un programma di lavoro finalizzato a migliorare le mie capacità di dare indicazioni e spero di essere riuscito a fare bene quello che mi è stato chiesto. Per quanto mi riguarda è stato il modo migliore di tornare a guidare per la prima volta nell’anno nuovo. Sono riuscito subito a riprendere il feeling con vettura e squadra, come non fosse trascorso più di un mese dall’ultima volta e le sensazioni sono state buone per tutti i giri che abbiamo percorso. Ora è tempo di concentrarmi sul campionato di Formula 2 con il team Prema, ma spero che quanto prima si presenti un’altra occasione per calarmi nell’abitacolo di una Ferrari.”