Andiamo controcorrente se diciamo che questo Campionato 2020 è (e sarà) da ricordare in futuro non come noioso ma come evento che è valsa la pena seguire? Gli anni rafforzeranno questa tesi, vedrete. All’alba dell’ennesimo dominio Mercedes che sembra raccontare la solita noia, se ci guardiamo alle spalle possiamo vedere un campionato vivace e inaspettato.
Inaspettato perché ben poche persone, a marzo, in piena pandemia Covid-19, quando il Circus era già in Australia e dovette rinunciare a correre, si sarebbe aspettato di vedere prendere forma un calendario degno di nota. Il vecchio continente è venuto in aiuto alla F1 e a Liberty Media, regalandoci una varietà inaspettata con le tappe aggiuntive di Imola, Portimao, Mugello, Nurburgring e Istanbul. E’ vero che solo pochi sporadici eventi hanno ospitato pubblico, ma da casa abbiamo assistito comunque alle gesta dei nostri beniamini. Il rischio era quello di vedere un Mondiale virtuale e per fortuna ce lo siamo sorbito solo in parte.
Ha dominato Lewis Hamilton, è vero. Ha vinto anche su tre ruote. Ha raggiunto Michael Schumacher nei Titoli e l’ha superato nelle vittorie, ma è stata anche una stagione in cui abbiamo visto vincere Pierre Gasly a Monza con l’Alpha Tauri, Sergio Perez a Sakhir con la Racing Point. Abbiamo visto Lance Stroll in pole position in Turchia. Una McLaren rediviva che coglie il terzo posto nel Costruttori. Una Renault via via sempre più in forma. Un Max Verstappen mai domo. Abbiamo avuto la certezza dei talenti di Charles Leclerc, George Russell, Lando Norris. Della solidità di Daniel Ricciardo che è tornato a podio, di Carlos Sainz. Nico Hulkenberg pronto a saltare su qualsiasi monoposto disponibile all’ultimo secondo. Abbiamo visto la F1 in piste, come detto, che mai pensavamo di poter rivedere o proprio vedere in calendario. E quanto abbiamo goduto di questo, sinceramente.
Noi ITALIANI possiamo andare orgogliosi di avere ospitato ben tre gran premi. Nessuno ha fatto tanto. Vi erano riusciti solo gli USA negli anni 80, ma appunto era un altro mondo e non certamente nell’occhio del ciclone della pandemia. Non vorremmo che qui in Italia si volesse far passare questo Mondiale come pessimo solo perché visto con gli occhi delle prestazioni delle Rosse di Maranello. Sarebbe un grossissimo errore. Un 2020 che c’è stato e che è valso la pena vivere. Gara dopo gara dopo gara.
Un bravo alla F1 e alla gestione Covid-19 in uno sport che è fatto di spostamenti e di assembramenti tra persone provenienti da ogni parte del mondo. Pochi casi. E’ andata più che bene, forse anche meglio delle aspettative. Un campionato che ci ha tenuto compagnia. Ora è tempo di pensare al 2021, si spera con più serenità d’animo. Noi torneremo nei prossimi giorni per le consuete analisi di fine anno.
Riccardo Turcato
To everyone who helped make 2020 possible.
Thank you. ❤️#AbuDhabiGP 🇦🇪 #F1 pic.twitter.com/ibg28PyQPV
— Formula 1 (@F1) December 13, 2020
It’s truly been a season like no other…
2️⃣3️⃣ drivers
1️⃣7️⃣ Grands Prix
1️⃣3️⃣ drivers on the podium
1️⃣2️⃣ countries
2️⃣ brand new winners
And countless unforgettable moments! Thank you for being part of the ride ❤️#AbuDhabiGP 🇦🇪 #F1 pic.twitter.com/PAheWsTiFj
— Formula 1 (@F1) December 13, 2020