George Russell è un bravo ragazzo. Forte, con un futuro che sembra poter essere vincente davanti a lui. A oggi ha portato la Williams in zone dove i suoi compagni non sono mai riusciti, specialmente in qualifica. Purtroppo però mai a punti in gara. Il talento c’è e non lo mettiamo in discussione di certo noi. Detto questo, a leggere le sue dichiarazioni post-GP di Turchia, ci viene da dirgli no. caro George, stai sbagliando.
“Se vuoi caos e carneficina e che i piloti sembrino idioti, ci sono altre categorie e sport là fuori che puoi andare a vedere. La Formula 1 riguarda le migliori auto, i migliori piloti, i migliori team che vanno sulle piste migliori e mostrano quello che possono fare. Questo fine settimana non è stato così“. Russell si riferisce al fatto che la pista, appena riasfaltata, non dava le condizioni di grip ideali che di solito trovano in altri tracciati del mondiale. Più mettiamoci che è anche piovuto e, per Russell, la frittata è completa. Ora, possiamo anche discutere se fosse stato il caso di rifare l’asfalto a poche settimane dalla gara. Ma un pilota di F1, e un team di F1 nella sua interezza, devono essere i migliori e all’altezza in ogni circostanza. Mica puoi scendere sempre in pista coi dati ricavati dal simulatore e via giù a testa bassa.
No, caro George. Proprio no. Se sei un un pilota, devi andare forte in un tracciato nuovissimo, con asfalto ideale e vie di fuga simili a un aeroporto. In un tracciato old school. In un cittadino. Tra i dossi del Nurburgring, Nel cemento di Sebring o nella notte di Le Mans. Sole, umidità, pioggia o vento che sia. Idioti sembrate non per colpa della pista, ma caso mai per come sapete o non sapete guidare e adattarvi alle condizioni del weekend. Le cose semplici a volte sono le più difficili. Ma è così.
Riccardo Turcato