Sebastian Vettel l’aveva detto dopo il 12° posto in qualifica: “È chiaro che per noi non sarà facile, ma sono convinto che ci sia la possibilità di recuperare
rispetto alla posizione dalla quale partiamo“. Durante la sua carriera ci ha abituati a grandi rimonte, ma con questa SF1000 ieri i dubbi erano leciti. Lui ci ha creduto e si è visto subito al via: al termine del primo giro aveva già guadagnato 8 posizioni e non ha mai mollato, gestendo le condizioni sicuramente non facili all’Istanbul Park. Ed era lì, pronto a cogliere qualunque occasione si fosse presentata. Il quarto posto sarebbe stato già “tanta roba”, eppure il podio l’avrebbe meritato: alzi la mano chi non l’ha pensato negli ultimi giri (e non ce ne voglia Charles Leclerc!). E’ l’aspetto romantico di chi ama la F1, l’affetto e la simpatia che vanno oltre il tifo. Crediamo che anche i non ferraristi oggi siano stati felici di vederlo sul podio in Turchia accanto all’amico Lewis Hamilton nel giorno del settimo Titolo Piloti. Ed entreranno nell’album dei ricordi le immagini del dopo-gara, quando Sebastian è andato subito a congratularsi con Lewis, fermo nell’abitacolo sommerso dall’emozione: la carezza sul casco, quelle mani strette, le parole che abbiamo appena percepito, gli sguardi che si sono scambiati. E’ stato bello vedere su quel podio i loro 11 Titoli ma soprattutto la loro umanità, l’amicizia oltre la rivalità in pista. Due che ci credono sempre. Campioni e uomini che fanno bene alla Formula 1 e al cuore.
Barbara Premoli