Oggi la pioggia ha influenzato l’azione sul tracciato di Istanbul Park, sia nelle prove libere sia nelle qualifiche del GP di Turchia, provocando un ritardo
di 45 minuti quando restavano 6 minuti per completare il Q1, seguita poi da un’altra bandiera rossa 3 minuti dopo. Durante tutte e tre le sessioni sono stati utilizzati sia pneumatici intermedi sia da bagnato estremo, con la pole position realizzata su Cinturato Green intermediate. Ciò ha reso una pista già scivolosa ancora più impegnativa, oltre a temperature di appena 12°C. Max Verstappen (Red Bull) è stato finora il più veloce in ogni sessione nel fine settimana (sia sull’asciutto sia sul bagnato), eccezion fatta per quella cruciale del Q3, in cui Lance Stroll (Racing Point) ha conquistato la pole davanti a lui. Come da regolamento, non è più possibile modificare l’assetto della vettura anche se le condizioni di gara domani fossero molto diverse rispetto a quelle di oggi.
Questa è una delle gare più difficili per fare una previsione sulle strategie, per diversi motivi. Innanzitutto, le condizioni della pista: l’asfalto è nuovissimo e scivoloso, in rapida evoluzione, ma resta difficile predire il livello di grip che alla fine potrà offrire. Il meteo rende questi calcoli ancora più complessi, con temperature asfalto molto basse e pioggia nella giornata di oggi, mentre le condizioni per domani restano incerte. Infine, non c’è molta differenza tra le strategie a una sosta e quelle a due. Sulla carta, quella a due soste è la più veloce, ma le squadre preferiscono sempre effettuare un solo pitstop, soprattutto se riuscissero in qualche modo a farlo con le due mescole più morbide a disposizione per questo weekend. Allo stato attuale, sembra quasi impossibile se il graining sulle soft dovesse rimanere lo stesso visto finora, ma alcune squadre potrebbero ancora tentarci. In alternativa, potrebbero optare per una sosta unica sfruttando la mescola White hard, se riescono a farla funzionare bene. Tutto ciò ovviamente dipende da come saranno le condizioni di gara domani, quindi ci sono molti punti interrogativi. In teoria, la tattica a due soste resta comunque la più veloce: due stint di 16 giri sulla Red soft più uno stint di 26 giri su Yellow medium (forse come stint centrale). In alternativa, se ci fosse graining su soft, potrebbero fare uno stint di 14 giri con la Red soft e due stint di 22 giri su medium. Se fa abbastanza caldo per utilizzare la mescola hard, i team potrebbero provare ad effettuare una sosta effettuando 30 giri sulla medium e 28 giri sulla hard. In alternativa, 20 giri su soft e 38 su hard.
MARIO ISOLA, RESPONSABILE F1 E CAR RACING: “Le condizioni hanno reso difficile trarre grandi conclusioni oggi, con livelli di grip estremamente bassi, temperature basse e pioggia. Abbiamo visto utilizzare solo pneumatici intermedi e da bagnato estremo in FP3 e nelle qualifiche, con il tempo della pole position realizzato con Green intermediate sul finale del Q3, innescando una tesa battaglia strategica. Le condizioni estreme e le frequenti interruzioni hanno reso la guida estremamente impegnativa oggi, anche se le caratteristiche sia delle intermedie sia delle gomme da bagnato hanno fatto sì che i piloti avessero molte opportunità per fare tutti i giri che volevano con l’allocazione disponibile, visto che l’usura dei pneumatici in queste condizioni è molto contenuta. Come spesso accade in questi casi, abbiamo una griglia abbastanza variegata per domani, in cui ci aspettiamo che le condizioni siano asciutte. Vista la pista scivolosa e le diverse opzioni disponibili in termini di strategia – tutti i piloti possono scegliere liberamente i pneumatici con cui partire se è asciutto – possiamo aspettarci una gara imprevedibile, con diverse incognite per ravvivare l’azione. Congratulazioni alla Racing Point per aver preso l’iniziativa di passare per primi alle intermedie, conquistando il primo e terzo posto in griglia”.
Redazione MotoriNoLimits