Appena arrivato l’annuncio ufficiale, Lewis Hamilton è stato sommerso di richieste sui social perché parli contro il nuovo GP dell’Arabia Saudita previsto per il 2021, gara in notturna sul tracciato cittadino di Jeddah che si correrà in novembre. Ma l’Arabia è un Paese discusso e messo all’indice per la questione del mancato rispetto dei diritti umani, anche se un portavoce della F1 ha detto che lo sport “ha chiarito la sua posizione sui diritti umani e altre questioni a tutti i nostri partner“. Come noto, il campione in carica è molto impegnato sul fronte dei diritti umani, in primis nel movimento Black Lives Matter e Amnesty International si rivolge direttamente a lui perché parli contro il GP in Arabia: “Sarebbe incredibilmente importante se Lewis dicesse la sua“, ha detto il responsabile comunicazione di Amnesty, Felix Jakens. “Se il pilota col più alto profilo dello sport volesse parlare e dire ‘Questo è un Paese che ha un record spaventoso in fatto di diritti umani’, punterebbe i riflettori sul fatto che l’Arabia non possa lavarsi l’immagine con lo sport. La F1 parla di diversificazione, inclusività e comunità LGBT, quindi bisogna fare uno sforzo sostanziale sui diritti umani“.
Redazione MotoriNoLimits