Si arresta il calo del mercato dell’auto in Europa, che dopo 8 mesi di contrazioni consecutive – con crolli drammatici nel periodo dei lockdown – registra nel mese di settembre un leggero segno positivo (+1,1%), il primo dall’inizio dell’anno. I dati diffusi dall’ACEA, l’Associazione dei Costruttori Europei, indicano 1.300.048 immatricolazioni di autovetture nell’area EU+EFTA+UK, appena 14.500 unità in più delle 1.285.545 del settembre 2019. Nei primi 9 mesi la flessione rimane pesante e pari al 29,3% con 8.567.920 vetture immatricolate rispetto alle 12.117.401 del gennaio-settembre dello scorso anno.
L’arresto dell’emorragia nel mese appena trascorso deriva da andamenti differenziati fra i 5 Major Markets: l’Italia segna il risultato migliore con un incremento del 9,5%, segue a poca distanza la crescita della Germania (+8,4%), flessioni contenute interessano la Francia (-3,0%) e il Regno Unito (-4,4%), mentre una nuova riduzione a doppia cifra coinvolge la Spagna (-13,5%). Nei primi 9 mesi, invece, l’Italia consuntiva un calo del 34% circa, in linea con la Gran Bretagna e un po’ migliore della Spagna, ma decisamente peggiore di Francia e Germania. Andamenti disomogenei caratterizzano poi tutti i Paesi monitorati da ACEA.
“In assenza di sviluppi particolarmente negativi dovuti al peggioramento della situazione epidemiologica – afferma Andrea Cardinali, Direttore Generale dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – a fine anno il mercato europeo non si dovrebbe allontanare troppo dalle stime formulate a fine giugno dall’ACEA, che prevedevano la perdita di almeno 1/4 dei volumi. Il risultato dell’Italia è il frutto momentaneo del sostegno degli incentivi governativi, che in un momento di crisi straordinaria hanno stimolato la clientela, soprattutto quella privata, a sostituire la propria vecchia vettura. Il dato delle nuove immatricolazioni va visto anche alla luce del numero di rottamazioni registrate nel mese di settembre che, con una crescita del 47,4% secondo i dati ACI, hanno trainato il totale delle radiazioni, determinando un tasso di sostituzione superiore a 1 e quindi una leggera riduzione del parco circolante per la prima volta dopo tanto tempo. Questa pur lenta ripartenza nel rinnovo del parco circolante porterà un significativo beneficio sulla sicurezza stradale e sulla riduzione delle emissioni ambientali, oltre ad un positivo ritorno sull’investimento pubblico. La decisione di non rifinanziare i fondi degli incentivi per l’ultima parte dell’anno in corso, presa in sede di conversione in Legge del “Decreto Agosto”, andrà a vanificare i risultati tangibili già ottenuti, nonché ad esaurire il contributo italiano alla ripresa europea.”
Redazione MotoriNoLimits