La Honda ha difeso la decisione di lasciare la F1, confermando invece di restare in Indycar. Il costruttore nipponico ha motivato l’uscita dalla F1 per dedicarsi maggiormente alla tecnologia orientata al futuro. Ma allo stesso tempo Honda e Indycar hanno annunciato che la loro collaborazione è stata rinnovata “fino alla fine del decennio“, con la categoria che nel 2023 passerà a motori ibridi V6 2.4 simili a quelli della F1. Il boss Honda Masashi Yamamoto ha negato che il passaggio indichi che adesso la F1 non è in linea con la direzione dell’industria automobilistica: “Dato che la Honda ha clienti in tutto il mondo, abbiamo bisogno che i nostri ingegneri top lavorino il prima possibile su prodotti futuri carbon-neutral. Dal nostro punto di vista il nostro lavoro in Indycar è gestito da HPD (Honda Performance Development), che è un ramo indipendente di Honda in America. Nel caso della F1, molto del nostro staff R&D è in Giappone, per cui per il nostro futuro lavoro avremmo dovuto distribuire degli ingegneri“.
Nel frattempo, sembra tutto organizzato per il debutto in F1 nel 2021 di Yuki Tsunoda, con il pilota di F2 supportato da Honda che questa settimana ha fatto il sedile in AlphaTauri. Il team di proprietà della Red Bull ha annunciato che Tsunoda, attualmente terzo nella classifica F2, proverà la monoposto di due anni fa dopo la gara di Imola. Questo dovrebbe portarlo ad avere la superlicenza e nelle settimane successive potrebbe scendere in pista nelle prove libere del venerdì. “Ha una velocità naturale, ha le capacità e tutto il resto, poi vedremo“, ha commentato Franz Tost. E per “tutto il resto” è facile intuire che si tratti dei soldi della Honda… che lascerà anche la F1 a fine 2021 ma vuole tenerci un piede con un pilota a libro paga.
Redazione MotoriNoLimits