Neanche il tempo di trovarsi una casa a Londra, che Stefano Domenicali si troverà sulla scrivania di Liberty Media il dossier dell’abbandono della Honda a fine 2021. La Honda chiude con questa F1. Non c’è ritorno di immagine, ci sono regolamenti assurdi oltre a una crisi economica in atto. C’è una voglia da parte del board Honda di spendere i soldi nella ricerca automobilistica verso una gamma di auto carbon free da qui al 2050. Avete capito bene: 2050. A ora però, guarda caso, hanno stoppato solo la F1 e non gli altri progetti di motorsport. Qualcosa vorrà pure dire.
Due team, Red Bull e AlphaTauri, si trovano quindi senza motore all’alba della stagione dove vi sarà la più grande rivoluzione aerodinamica/meccanica della storia della F1 degli ultimi decenni. Scriviamo “trovano” perché sappiamo bene come, con gli sviluppi congelati per il 2021, i team siano già in pieno studio delle nuove vetture per il 2022. Integrare una nuova power unit non sarà facile. Considerando anche che i progetti erano in stato molto avanzato, visto il debutto che doveva esserci il prossimo anno, poi posticipato causa Covid.
Che power unit useranno quindi i due team taurini? E’ una bella domanda. La F1 non sta bene, lo sappiamo tutti. Al momento i soli motori disponibili sono quello Mercedes, il Ferrari e il Renault. Chi è causa del suo mal pianga se stesso. A causa di un regolamento turbo ibrido complicato, estremamente costoso, dagli sviluppi pressoché bloccati, non si vede nessuna Casa costruttrice, o un motorista indipendente, che voglia entrare in F1.
Tutti gli abbinamenti sarebbero a oggi fanta-mercato. Ma con un accordo esistente di aiuto a team senza propulsore che c’è tra costruttori, con Mercedes e Ferrari già impegnate nella fornitura a diversi team, resterebbe quindi solo la Renault libera, che dal 2021 fornirebbe i motori solo a se stessa, perdendo anche McLaren. Sarà interessante nel caso vedere Horner tornare dalla Régie francese a chiedere i motori, dopo che si erano lasciati malissimo due anni fa. Un’ipotesi potrebbe essere che Ferrari fornisca Alpha Tauri, come già successo in passato. Oppure Red Bull svilupperà da sola i motori Honda fino al 2025? E’ pensabile? Difficile, visto i costi.
Ma, come dicevamo, ora è solo fanta-F1, che ci interessa poco. Sicuramente la situazione interessa a Verstappen, che aveva legato la sua figura negli anni a venire alla Red Bull, credendo in Honda. Ora si trova senza un fornitore ufficiale dietro le spalle a spingerlo in pista. Male, molto male per la sua carriera e il suo talento, già rallentato dal dominio Mercedes. Male, molto male per noi appassionati che vogliamo evitare di vedere un talento come quello di Max non lottare per il primo posto.
La Honda che lascia la F1 scoperchia un vaso di Pandora. Mette a nudo quello che tutti sapevamo, sappiamo, e che da tempo evidenziamo: il malessere che affligge la F1 ora deflagra in modo evidente. Nessuno può sfuggire. La F1 è malata. E’ vittima di se stessa e di una visione poco chiara da parte della FIA. Per farsi bella agli amici “gretini” green, si è spinta in un’epoca turbo ibrida elettrica complicata e costosa. Tutto condito da un regolamento sempre più bloccato e da costi d’iscrizione d’entrata che sono del tutto fuori mercato. Un nuovo team se si vuole iscriversi deve versare 200 milioni di dollari.
Da questo 2020 in poi, con la crisi provocata dalla pandemia di Covid19, le cose pensate che andranno meglio? Noi vorremmo sperare di si ma, se dobbiamo essere realisti, ci vorranno anni per ripianare i disastri economici che tutto il mondo sta soffrendo in questo periodo. La F1 ha deciso di continuare con questi motori sino al 2025: cinque stagioni così sono lunghissime. Perché non si ripensa a un regolamento motoristico diverso? Più semplice e che possa attirare altre costruttori o motoristi come Cosworth?
E’ troppo presto per una F1 tutta elettrica. Lo vediamo con la Formula E, dove servono gare cortissime e circuiti cittadini per poter dare un senso di velocità. L’elettrificazione delle vetture volute per regolamento ha già creato problemi al WEC con la moria di costruttori attuale a cui assistiamo e che ha portato a un nuovo regolamento che lascia molto perplessi. Vogliono lor signori essere più ecofriendly? Si può risparmiare nei trasporti delle megastrutture dei retrobox, nella quantità di gomme. Magari far andare la vettura in elettrico solo nei box o appena fuori. Ma i motori dovrebbero essere più semplici. E con la possibilità di essere sviluppati in stagione. E’ la F1! La ricerca per il travaso di tecnologia nelle auto di tutti i giorni lasciamola all’endurance. C’è già la Formula E per la categoria elettrica. Torniamo a una F1 con motore a combustione e una parte ibrida semplificata. Nessuno qui chiede che si consumino 10mila litri a gara, ma nemmeno essere schiavi di una tecnologia che non piace a nessuno (Mercedes esclusa), eppure tutti continuano ad accettare. E’ vero che questi regolamenti avevano attratto Honda, ma poi ci si è scontrati con la realtà. Nessun test, complessità, costi e regolamenti stringenti che limitano sviluppi e nuove idee.
Serve ripensare la F1 da qui ai prossimi 10 o 15 anni. Una volta si diceva “vinci la domenica, vendi al lunedi“. Ok. Però come? Con complicatissima elettronica e costosa che poi vedi la gente che si prende la vettura da 80mila euro e ancora tiene il cellulare in mano? Ormai alla gente interessa che una macchina sia connessa, che abbia aiuti alla guida e via andare. Dei motori, delle prestazioni non ne parla più nessuno. E per questa cosa qua dobbiamo uccidere il motorsport?
Siamo ancora troppo all’inizio di una evoluzione tecnologia verso l’elettrico o l’idrogeno. Forse ci si era illusi di essere più avanti, ma non è così. Il motorsport non può morire per questo. Non può perdere costruttori perché i soldi sono investiti unicamente nei centri ricerca per la sostenibilità nei trasporti di tutti i giorni per farsi belli al capo di governo di turno o agli ecologisti in piazza con le treccine. Le venti F1 che devono andare a 350 km/h non possono pagare lo scotto di essere ecofriendly e farsi carico di tutto l’inquinamento del mondo. Veramente? Venti F1 brutte, sporche e cattive che per un’ora e mezza vanno a 300 km/h sono il messaggio brutale che distruggerebbe l’ecologia? Non scherziamo, dai. Inutile tenere queste power unit costose e perdere team e costruttori. Inutile far diventare la F1 uno sport senza test, dove si vogliono standardizzare le parti come fosse un monomarca, solo per tenere questi regolamenti.
Domenicali, uomo intelligente, pratico, di sport, ma anche condottiero d’azienda, ha un compito mica facile davanti. Ma ci sembra la persona giusta al momento giusto. Il baratro è a un passo. I ragazzi sognano il monopattino elettrico ormai. Direi che il motorsport ha fallito.
Riccardo Turcato
Il comunicato Honda Racing F1: l’uscita dalla F1 e i nuovi progetti sull’auto