Sarà un caso ma proprio in Russia, anche se sembra che il presidente Putin non sarà presente alla gara, la FIA ha messo per iscritto e chiarito le procedure pre e post-gara, incluso l’abbigliamento dei piloti durante la cerimonia del podio e le interviste. Evidentemente si vuole evitare che accada quello che abbiamo visto al Mugello, quando Lewis Hamilton aveva indossato anche sul podio una T-shirt con la scritta “Arrest the cops who killed Breonna Taylor“. I commissari avevano deciso di non aprire indagini, ma oggi arriva la decisione. Come si legge nel comunicato “Per la durata della cerimonia del podio e la procedura delle interviste post-gara i piloti che sono arrivati nelle posizioni 1, 2, 3 devono indossare solo le loro tute da gara, chiuse fino al collo, non aperte sul petto. Onde evitare dubbi, questo include una mascherina chirurgica o con il brand del team“.
Da notare che in un altro comunicato sulle procedure pre-gara e griglia, la FIA sottolinea la massima libertà, i piloti possono inginocchiarsi, stare in piedi, fare quello che vogliono. Poi però manca poco che li obblighino a indossare il burka nel dopo-gara! Questa non è libertà, cara FIA. Hamilton avrà comunque modo di portare avanti le cause in cui crede, come potranno fare gli altri piloti, ammesso ne abbiano il coraggio. Ma il fatto che tutto questo accada proprio in Russia per noi non è un caso e una FIA che si piega alla volontà di un Paese non ci piace. Ricordate quando a un GP salì sul podio un ingegnere Mercedes donna? In Bahrain o Abu Dhabi qualcuno potrebbe proibirlo e la FIA piegarsi a quei desiderata. W la libertà! Ovviamente in senso ironico… anche se secondo noi questa scelta porta a galla tutta la debolezza di un Paese e di una Federazione. Che hanno paura di una maglietta.
Barbara Premoli