Ed eccoci arrivati al GP di Russia, a Sochi. Mi sembra già di sentire levarsi le voci, le dita battere sulla tastiera, lo sfiorare il display di uno smartphone o di un tablet… tutto per dire: “Che schifo Sochi”. Ma quanto era più bello il Mugello? Perché non fare 20 gare al Mugello? Perché non correre su una pista da uomini veri? La F1 è F1 al Mugello e non su tracciati come Sochi. E non venite a dirci di no, perché nelle ultime due settimane ne abbiamo sentite e lette di ogni.
Punto primo. Che la Russia meriterebbe una pista migliore, penso, siamo tutti d’accordo, ma comunque, negli anni, Sochi ha fatto vedere che è una pista veloce dove se sbagli paghi pegno con i muretti vicinissimi. Quindi non puoi permetterti né errori, né rilassarti. Per assurdo paghi meno se fai una scordolata al Mugello. Questo non vuol dire che a chi scrive faccia schifo il Mugello e ami Sochi. No. Questo per portarci al secondo punto. Dobbiamo infatti tenere in considerazione che ci sono nazioni, volenti o nolenti, dove la F1 per motivi economici, di sponsor, di vendita vetture e di tecnologia, deve andare. Siamo nel 2020 ed è impensabile non andare a correre in Bahrain o ad Abu Dhabi, visto i soldi che arrivano ai team da quelle nazioni.
Si può fare a meno di andare in Cina? Singapore? Azerbaijan? No, non si può, perché il mondo ormai gira grazie ai soldi che passano da quelle economie. Sicuro sarebbe bellissimo avere Imola in più rispetto magari a una tappa in Vietnam ma, a ben guardare, il calendario mondiale è molto ben assortito e coinvolge nazioni emergenti con nazioni storiche. E’ il mondo che si evolve.
Causa pandemia, abbiamo avuto la certezza, se mai ce ne fosse bisogno, che lo zoccolo duro della passione resta in Europa. Il che mi porta a sperare in un futuro dove chi dirige la F1 non passi un anno sì e l’altro anche a minacciare i circuiti storici di perdere il Gran Premio. Silverstone e Monza su tutti. Ma non possiamo nemmeno pretendere (purtroppo) di avere tre gran premi in Italia, in Inghilterra, Germania o altro. Anche per il solo fatto che organizzare un gran premio costa.
Chiediamoci invece se magari si possa reintegrare il GP d’Europa, alternando le piste di anno in anno, dando la possibilità a qualche nazione di avere due GP o aggiungendo la Turchia, per esempio. Oppure se sia il caso di re-introdurre un GP che storicamente è sempre stato molto legato alla storia della F1 come quello del Portogallo, di cui si sente la mancanza, Estoril o Portimao che sia. E’ strano che il continente africano non sia toccato dal grande Circus. E potrebbero esserci future sorprese. Come potrebbe anche inserirsi l’Arabia Saudita.
Non dobbiamo meravigliarci o arrabbiarci perché si corre a Sochi e non al Mugello, o Brands Hatch, o Jarama, o altro. Possiamo dirci delusi da alcuni nuovi layout, ci mancherebbe, ma far finta che il mondo finisca in Europa e che la F1, che è uno sport globale, non vada a correre in luoghi dallo sviluppo socio/economico evidente, quello no. Se pensate a questo e guardate il calendario della F1 (pre-Covid), potete vedere come ci sia tutto questo ben mescolato. Con il ritorno (poi saltato) finalmente anche di una vecchia gloria come Zandvoort, che purtroppo quest’anno ci siamo persi. Sochi non è bella come il Mugello? Certo ma la bellezza sta negli occhi di chi guarda e bisogna vedere anche oltre.
Riccardo Turcato
Who remembers @Charles_Leclerc‘s super move at his Sochi debut 🤩?#F1 pic.twitter.com/GPDvP1T82N
— Formula 1 (@F1) September 23, 2020
Remember this MEGA start from @ValtteriBottas? 🚀💪#RussianGP 🇷🇺 #F1 pic.twitter.com/8Z96BtiPzE
— Formula 1 (@F1) September 21, 2020