Saremo di parte, ma Monza regala sempre grandi emozioni. Quest’anno più che mai, con due partenze e un podio incredibile ma vero: Pierre Gasly, Carlos Sainz e Lance Stroll hanno portato nella storia AlphaTauri, McLaren e Racing Point nel giorno che ha visto il doppio ritiro della Ferrari e la penalità che dalla prima posizione ha fatto scivolare in ultima Lewis Hamilton, che ha chiuso 7°. Nel GP a porte chiuse che ha visto in tribuna solo 250 rappresentanti del personale sanitario che per mesi ha lottato contro il Covid19, il fatto che abbia vinto una squadra italiana (nonostante il nome le radici e la sede sono sempre a Faenza) e che sia risuonato l’inno italiano sarà da romantici ma per noi ha un senso speciale.
AlphaTauri alla prima vittoria con questo nome, ma la prima da Monza 2008, la prima di Sebastian Vettel, che oggi ha lasciato l’Autodromo a pezzi, dopo il ritiro causato dal problema ai freni. Peccato non sia rimasto fino alla fine, sarebbe stato bello vederlo festeggiare col suo primo team sotto quel podio. Ma comprensibile e umano che se ne sia andato a gara in corso, perché avrebbe voluto ben altro per la sua ultima volta a Monza in rosso.
Un GP che sembrava “normale”, con Hamilton subito tranquillo al comando, fino alla Safety Car per spostare la Haas di Kevin Magnussen. Quando Hamilton e Giovinazzi sono entrati in pitlane era però chiusa e ai due è stato uno stop&go di 10 secondi, che Hamilton ha scontato alla ripartenza della gara. Eh sì, perché c’è stata una seconda partenza in questo GP d’Italia, nel giro 28, dopo una sospensione di 25 minuti dopo il terribile incidente di Charles Leclerc alla Parabolica, con la Ferrari distrutta ma il pilota fortunatamente incolume. Hamilton è scivolato in fondo al gruppo e ha dato il comando a Gasly, che aveva effettiuato il pitstop prima della Safety Car. Il francese non ha più mollato un centimetro, vincendo il suo primo GP nella gara di casa del suo team, resistendo agli attacchi di un Carlos Sainz che voleva la vittoria a tutti i costi. Ma complimenti anche a Lance Stroll e alla Racing Point.
Quarto Lando Norris, davanti a un disastroso Valtteri Bottas, che ha lamentato problemi di ogni genere nelle fasi iniziali sulla sua Mercedes (da 2° a 6° alla fine del primo giro). Sesto Daniel Ricciardo davanti a Hamilton e a chiudere la top 10 la Renault di Esteban Ocon, la seconda AlphaTauri di Daniil Kvyat e la Racing Point di Sergio Perez. GP da dimenticare invece per Max Verstappen, col ritiro nel giro 31 per un problema riscontrato dalla Honda sulla power unit.
Che giornata, ragazzi! Pensate, la prima volta nell’era turbo-ibrida in cui una Mercedes, una Red Bull e una Ferrari non sono arrivate a podio. E poi diciamolo: un’emozione questo podio anche perché AlphaTauri è la Minardi che tutti abbiamo nel cuore. La Scuderia lascia l’Autodromo a pezzi, ma per gli appassionati le emozioni non sono mancate. Non abbiamo potuto viverle in tribuna, ma ci rifaremo.
Barbara Premoli