Pole numero 93 in carriera per Lewis Hamilton nelle qualifiche del GP del Belgio, la sesta a Spa, con tanto di nuovo record della pista e Valtteri Bottas a mezzo secondo, con Max Verstappen terzo. Questo dice la cronaca del pomeriggio nelle Ardenne, con i primi tre che partiranno con gomme medie, la mescola migliore per la gara rispetto alla soft che monteranno gli altri sette piloti nella top 10.
Ma il pomeriggio resterà nei ricordi degli appassionati anche per la disfatta Ferrari, che nelle prime battute del Q1 non si pensava neppure riuscisse a passare al Q2. Ci sono riuscite, ma per Charles Leclerc e Sebastian Vettel poi non c’è stato scampo, ed è arrivata la prima doppia esclusione nel Q2 del 2020, con i due che hanno chiuso 13° e 14° sullo stesso circuito dove lo scorso anno arrivarono pole e vittoria.
Nel Q3, Hamilton ha subito fatto il miglior tempo e record della pista con 1.41.451s, con Bottas autore di un paio di errori. Il finlandese è poi riuscito a migliorare nel secondo run, ma il compagno di squadra ha abbassato ulteriormente il crono, volando letteralmente nel secondo settore e chiudendo con 1.41.252s, rifilando a Bottas la bellezza di 0.511 secondi (sulla stessa macchina, non su una Haas, una Williams o… una Ferrari!).
A un niente, 0.015s, la Red Bull di Max Verstappen, che ha lamentato problemi alla batteria alla fine dell’ultimo giro. Conferma della forma Renault con il quarto posto di Daniel Ricciardo, terzo fino alla zampata dell’olandese, seguito da Alex Albon, da Esteban Ocon e da Carlos Sainz. Ottavo e nono tempo per le Racing Point di Sergio Perez e Lance Stroll (che hanno fatto un solo run in Q3), con Lando Norris a chiudere la top 10.
A fine qualifica sono arrivate le solite dichiarazioni da parte di Mattia Binotto, l’accenno al party mode, al meteo, al fatto che la gara è domani e che le qualifiche non portano punti. Noi guardiamo ai fatti. Ai tempi delle terze libere, con Vettel ultimo e Leclerc quart’ultimo. La Ferrari sarà anche una potenza per la sua storia e il ruolo che ha anche all’interno del Patto della Concordia, ma l’avevamo detto scritto sui social prima delle qualifiche: avrebbero potuto piazzarsi davanti solo se tutti gli altri si fossero fermati per una grigliata (e probabilmente, se non ci fosse stato Kimi Raikkonen, Leclerc non sarebbe entrato nemmeno nel Q2). Peccato che gli altri abbiano macchine e motori, non arranchino sull’Eau Rouge e divorino ogni metro della splendida e implacabile Spa… Lo stesso accadrà domani. Non sono state organizzate grigliate, causa distanziamento sociale e misure di sicurezza anti-Covid.
Ah, abbiamo una curiosità: ci piacerebbe tanto, ma proprio tanto sapere cosa avessero da ridere Vettel e Leclerc quando si sono incontrati. Prima sguardi di circostanza e sconsolati, poi una gran risata. Ci piacerebbe saperlo così potremmo ridere anche noi. Misteri di questa Formula 1. Piccolezze che esaltano ancor di più le prestazioni di Hamilton e Mercedes, ma anche di tutti quelli che lavorano e spingono con la testa al presente. Non al 2022. Una forma di rispetto per se stessi, l’immagine delle loro aziende e il pubblico appassionato e pagante. Spiace per i tifosi, ma ancora di più per tutti gli uomini e le donne di Maranello che sgobbano, quelli che sono in trasferta ai GP in questo 2020 devono pure vivere nella bolla, isolati, stando lontani dalle famiglie e per cosa? Per gente strapagata che recita frasi fatte o ride.
Barbara Premoli