Tutti doppiati tranne i primi tre: questo il risultato del GP di Spagna, vinto per la quinta volta da Lewis Hamilton, autore di una gara perfetta e al comando
dalla pole alla bandiera a scacchi, al quarto successo 2020, il numero 88 in carriera. Alle sue spalle la Red Bull di Max Verstappen e la seconda Mercedes di Valtteri Bottas, scivolato dalla 2° alla quarta posione al via, prima di recuperarne una e di strappare il giro veloce al compagno di squadra. Perfetto invece l’olandese alla partenza, che ha fatto il miglior risultato possibile, anche se ha chiuso a 24 secondi dal vincitore.
“Sono confuso. E’ stato pazzesco là in pista e la strategia è stata perfetta“, ha detto Hamilton. “Voglio ringraziare tutti alla factory e salutare tutti quelli che ci stanno guardando da casa in questi tempi difficili. Stay safe e continuate a mettere le mascherine, per proteggere voi e gli altri“. “Penso che essermi messo in mezzo alle Mercedes oggi sia positivo per noi. Sono felice del secondo posto“, ha commentato Verstappen. “Per me il momento chiave è stato la partenza, poi è stato difficile per me. Si sa quanto sia difficile superare su questa pista”, ha detto Bottas. “Non sono certo di cosa sia successo, ma Lewis ha fatto una buona partenza e i ragazzi dietro di me si sono accodati“.
Quarto al traguardo Sergio Perez con la Racing Point, ma quinto in classifica per una penalità di 5 secondi per aver ignorato le bandiere blu. Quarta posizione ereditata dal compagno di squadra Lance Stroll, con la McLaren di Carlos Sainz (sempre a punti nella sua gara di casa) sesta e la Ferrari di Sebastian Vettel 7°, grande protagonista di questa domenica che, partito 11° ha portato a casa punti importanti per la Scuderia con una strategia di una sola sosta – 36 i giri percorsi dal campione tedesco con la mescola più soft. Un risultato frutto di una gran guida ma soprattutto del cuore, premiato dai tifosi che l’hanno giudicato miglior pilota di giornata.
Ottava la Red Bull di Alex Albon, la cui gara è stata segnata quando ha montato le hard nella prima fase (probabile cavia di una strategia), con l’AlphaTauri di Pierre Gasly e la McLaren di Lando Norris a chiudere la top 10. Delusione invece in Renault, con Daniel Ricciardo 11° ed Esteban Ocon 13°. Doccia fredda in una giornata bollente per Charles Leclerc che, partito 9°, è stato l’unico ritiro della gara per problemi elettrici, che hanno causato un testacoda alla curva 15. La SF1000 è ripartita ma, tornato ai box, non c’è stato niente da fare e le sue parole nell’intervista a Sky sono state dure: è tutto il pacchetto che non va e la pista di Barcellona ha evidenziato tutti i problemi di una macchina nata male e che di GP in GP se possibile peggiora. Lo si è visto ieri in qualifica e oggi il muretto ha persino scaricato la responsabilità della strategia su Vettel, con il team radio che abbiamo sentito tutti e in cui il tedesco non le ha mandate a dire: “Ma come? Prima mi dite di spingere e poi di andare avanti fino alla fine? Andiamo avanti, tanto non abbiamo niente da perdere“. E Vettel ha mostrato di non aver perso la grinta del campione, gestendo le gomme, nonostante quei tre giri tirati. Mentre la Ferrari anche a Barcellona ha dimostrato tutti i suoi limiti. Altro che pensare a festeggiare i 1000 GP al Mugello…
Barbara Premoli