Caro Adrian Newey, dove sei finito? Se ci sei schizza un’idea, una modifica, una genialata. Non lo riconosciamo più. Assetto picchiato a parte, il famoso rake, il tecnico inglese sembra aver esaurito la sua prolifica genialità nelle ultime stagioni. Certo sono arrivate vittorie di tappa, ma una diavoleria come il DAS ce la saremmo aspettata da lui, non dalla Mercedes. Certe forme spinte ce le saremmo aspettate dalla sua matita, non da quella dei teutonici. Che si stia concentrando sul rivoluzionario cambio regolamentare che la F1 adotterà nel 2022? Non manca molto per saperlo. Speriamo vivamente di vederlo proporre nuovamente qualcosa di innovativo.
L’offuscamento parziale della stella tecnica di Adrian è comunque un segno dei tempi. Imbrigliato dai regolamenti? O è semplicemente il tempo che avanza per tutti? Non è facile rimanere al top in un ambiente così competitivo e stressante come quello del motorsport. Inoltre ora per progettare una F1 servono tantissimi tecnici. Molte menti a lavorare su programmi di modellazione e simulazione dove il singolo elemento fatica a spiccare. Vi ricordate quando nei reparti tecnici c’erano forti personalità di cui si poteva ricordare il nome perfino nei team minori? Non solo Newey o Patrick Head, o Barnard o Murray, ma anche Gascoyne, Anderson, Byrne, Tredozi, lo stesso Brawn, Dernie, Nichols, Illien, Theissen, His, Goto, Marmorini. Insomma, sono molti i nomi di rilievo che davano lustro con il loro lavoro alle varie scuderie. E ne ho solo nominati alcuni, mi perdonino quelli non citati senza, tra l’altro, dimenticare i mostri sacri come Chapman, o Forghieri, Tauranac, Mezger o Chiti. La lista è lunga. Non parliamo poi delle personalità sedute ai muretti: da Dennis a Jordan, passando per Ligier e Tyrrell, Minardi, Briatore, Warr, Todt, Walkinshaw, Fiorio, Domenicali… Personaggi larger than life come direbbero gli inglesi. Con una storia. Un carisma.
Oggi chi abbiamo? Toto Wolff spicca per intelligenza politica e manageriale. Ma altri? Binotto? Abiteboul? Szafnauer? Steiner che impreca su Netflix? Avete mai sentito un Gene Haas dire qualcosa di rilevante? Un presidente Ferrari che dica qualcosa di interessante? Roba che ci mancano Vijay Mallya o Paul Stoddard, ma veramente. Se non ci pensasse Helmut Marko ogni tanto a movimentare il paddock con le sue repentine decisioni sui piloti sarebbe una noia totale. Uno dei problemi attuali della F1 è anche questo. La mancanza di personalità, nascoste dietro a PR che ne tratteggiano già le dichiarazioni future, aziendalisti mai oltre il proprio naso.
Quando guardiamo indietro, alla vecchia F1, lo facciamo con un velo di malinconia non solo per piloti e monoposto, ma anche per chi stava al muretto, dentro a un box o dietro a una scrivania. Siamo chiari, sono tutti grandissimi professionisti nel loro lavoro, ci mancherebbe, sono generali a capo di aziende con una visibilità mondiale, ma la personalità, il carisma del passato, ormai ce l’hanno in pochi. Per fortuna invece i piloti attuali ne hanno molto in pista.
Riccardo Turcato