Quando abbiamo letto le dichiarazioni del pilota Renault Daniel Ricciardo ci siamo messi a canticchiare la canzone di Battisti. Solo che non si tratta di ragazze ma di GP! Secondo l’australiano, 10 gare sarebbero sufficienti per proclamare un legittimo campione del mondo di F1 2020. Al momento il calendario provvisorio prevede solo 8 GP, che si concludono con quello d’Italia a Monza il 6 settembre, ma anche Mugello e Imola stanno facendo di tutto per ospitare una gara. Parlando nel podcast In the Fast Lane dell’Australian Grand Prix Corporation, Ricciardo ha spiegato che secondo lui il numero magico è 10, sufficiente perché la stagione sia legittima e con un campione vero senza asterischi accanto al nome: “Al momento direi che sarebbe ok. Se facessimo solo quattro o cinque gare forse no. Ma da 10 in su sarebbero sufficienti per decretare il campione. Ovviamente l’atmosfera sarà diversa attorno al paddock senza fans, almeno per la prima parte della stagione, ma la realtà è che correremo, gli stessi piloti, le stesse macchine. Per me la competizione non cambierà“.
Anche se impaziente di tornare a correre dopo questa pausa infinita, Ricciardo ha ammesso che c’è una cosa che eviterebbe volentieri, ovvero i test che fanno parte delle precauzioni contro il COVID-19: “Di una cosa sono certo, perché l’ho già provata, i test COVID col tampone nel naso… non è piacevole. E dovremo farlo probabilmente altre 30 volte quest’anno. Non mi è piaciuto affatto e di sicuro non sono impaziente di rifarlo“. A questo punto però una riflessione sorge spontanea: Daniel, pensa a quanta gente “normale” avrebbe voluto o vorrebbe fare un tampone e o non gli è stato fatto o per farlo ha dovuto attendere recluso in casa una vita e poi pagare… senza parlare di chi nell’attesa è morto o ha contagiato familiari. In fondo tanto male a te e colleghi non va… ve lo fanno e pure gratis, nonostante gli ingaggi milionari che prendete da team e sponsor.
Redazione MotoriNoLimits