Solo un numero minimo di giornalisti potrà essere presente in luglio ai primi GP a porte chiuse in Austria e Ungheria e anche ai successivi, fino a Monza. Chi ha il pass permanente FIA è stato informato che la Federazione selezionerà il gruppo iniziale di 10 persone che saranno confinate nel media centre del Red Bull Ring. Il paddock sarà “off-limits e i contatti personali coi piloti e altri membri dei team proibiti“, come riportato dal giornale olandese De Telegraaf. Le conferenze stampa e piloti e rappresentanti dei team saranno solo in video. Secondo l’articolo solo “poche agenzie fotografiche” sono state contattate con l’invito a recarsi allo Spielberg e a Budapest.
Di solito a ogni GP sono accreditati circa 400 giornalisti (si fa per dire, visto che essere giornalista e lavorare per una testata giornalistica è uno dei requisiti previsti dalla FIA, ma poi nel paddock col pass media c’è anche gente che giornalista non è e non lavora per testate giornalistiche) e sarà limitato anche lo staff dell’emittente della F1. “Per la prima volta faremo la produzione di una gara da Biggin Hill anziché in pista“, ha detto il responsabile broadcast sport Roberto Dalla. “Significa che invece dei soliti 230 inviati TV, in Austria ne andranno solo 100. Meno persone sul posto significa non solo meno costi, ma anche migliore gestione dei controlli sanitari“.
Secondo Speed Week i media scelti per Austria e Ungheria non potranno tornare a casa tra una gara e l’altra. Un secondo gruppetto di 10 giornalisti andrà alle gare successive a Silverstone e Barcellona, con un terzo gruppo a Spa e Monza. La priorità sarà data a giornalisti che lavorano per grosse agenzie di stampa come Reuters e AFP e quotidiani di grande tiratura. E sapete cosa vi diciamo? Non li invidiamo affatto. Certo, l’idea di non poter andare a Monza – per lavorare, non fare vasche nel paddock – ci brucia, come a voi che avete comprato i biglietti e non potrete assistere al GP. Ma andarci per essere confinati in sala stampa e non poter parlare coi piloti e gli uomini e le donne dei team sarebbe assolutamente inutile, una grande perdita di tempo e un rischio di contagio per niente.
Se non puoi parlare con loro, che notizie raccogli? Tanto vale stare a casa. Perché il direttore di un quotidiano nazionale o di un’agenzia di stampa dovrebbe spendere dei soldi per mandare un inviato (mettendo anche a rischio la sua salute, cosa non secondaria) sapendo che non potrà fare interviste? E poi ce lo ripetono da mesi: evitare di stare in spazi chiusi, stare all’aperto. Confinare i media in sala stampa, anche se 10 persone in un media centre… ci sarà l’eco! E crediamo che anche i colleghi di Sky Italia resteranno a casa… Matteo Bobbi, fai spazio che arrivano tutti nello stanzino! Comunque la buttiamo sul ridere ma, pur comprendendo le misure dovute alla sicurezza, riflettiamoci un attimo e celebriamo la morte dell’informazione. Però sarà interessante vedere se politici e VIP frequenteranno comunque il paddock. Sempre che le telecamere li riprendano…
Barbara Premoli