In questo 2020 la F1 compie 70 anni. Nel lontano esordio del 1950, che spesso ci arriva con ricordi patinati dal tempo in bianco e nero, si corsero solo 7 gare. Di queste sette, 6 furono in Europa, (Inghilterra, Montecarlo, Svizzera, Belgio, Francia, Italia) e con la sola 500 Miglia di Indianapolis, allora in calendario ma affrontata per lo più da team e piloti americani, come unica gara extraeuropea. L’Europa, che stava uscendo dalla Seconda Guerra mondiale, era l’epicentro del motorismo. Nel 2020 non abbiamo avuto a che fare con un conflitto militare globale, ma la pandemia da Covid-19 ci ha lasciati nella condizione di fermare tutto e ripartire dopo una crisi sanitaria, sociale ed economica che ha, e avrà, ripercussioni per molto tempo ancora.
Il Mondiale di F1, nel suo 70° anno, per ripartire si trova a guardare ancora all’Europa. A oggi sono confermati solo 8 eventi in calendario, e sono tutti nel Vecchio Continente. Come ha detto Ross Brown, se si dovessero svolgere solo queste gare il Mondiale sarebbe comunque valido in barba al fatto che oggigiorno un campionato FIA per essere considerato mondiale si deve svolgere in almeno tre continenti.
Abbiamo scritto varie volte che la F1 non può non guardare ai mercati emergenti, che non poteva non spingersi a Est, in Asia o in Medio Oriente. Abbiamo visto però flop enormi come in Corea del Sud, India, o alcuni nuovi GP senza molto pubblico, che spesso hanno distolto il Circus dalla sua fan base principale, l’Europa. Nel male della pandemia, i circuiti europei oggi sono i più pronti a ospitare le gare della massima formula. Chi con un doppio evento o chi spera di avere due gare nella stessa nazione come noi italiani . A porte chiuse, ma pronti.
Corsi e ricorsi storici, nel 1950 il Mondiale si chiuse a Monza. Monza potrebbe essere anche la gara di chiusura di questo mini-Mondiale 2020. La sensazione però è che, con la pandemia che pare stia perdendo forza, la F1 proverà ad aggiungere altre gare extra-Europa per riempire il calendario fino a dicembre. La cosa importante è che di questo vecchio continente, e dello sforzo organizzativo che si sta facendo per riportare le monoposto in pista, ci si ricordi in futuro. Troppo spesso abbiamo visto gare in Paesi storici cancellati senza rimpianti, penso a quanto tempo siamo stati senza un GP di Francia, d’Olanda, oppure il Belgio spesso in bilico. La stessa nostra Monza. Lo zoccolo duro degli appassionati, volenti o nolenti, resta sempre qui in Europa. Cara F1, non dimenticarlo.
Riccardo Turcato