Secondo il papà di Lewis Hamilton, la F1 non dovrebbe ripartire a luglio. Il sei volte campione è stato al centro dell’attenzione negli ultimi giorni dopo aver definito la F1 “uno sport dominato dai bianchi” per essere rimasta in silenzio dopo l’uccisione di George Floyd a Minneapolis e le rivolte scoppiate negli USA (solo ieri la F1 ha pubblicato un tweet, probabilmente costretta dopo che la Nascar aveva inviato un comunicato e la presa di posizione di diversi piloti). Lo stesso Toto Wolff ha detto di aver imparato molte cose dal 35enne: “Una volta mi ha chiesto ‘Hai mai avuto la consapevolezza di essere bianco?’ e io gli ho risposto ‘No, non ci ho mai pensato’. E lui ‘Ecco, io devo pensarci ogni giorno“, ha detto Wolff mercoledì a dei giornalisti.
Adesso entra in gioco anche il papà ed ex-manager di Lewis, Anthony Hamilton, dicendo che la F1 non dovrebbe tornare a correre con il coronavirus ancora presente: “Dovremmo avere la pazienza e il rispetto per dire aspettiamo finché il numero dei nuovi casi non sarà a zero, in modo che chi lavora possa stare a casa, rilassarsi e guardare lo sport“, ha detto al giornalista Christian Sylt. Hamilton senior ha anche dichiarato a ITV che potrebbe persino non avere il permesso di veder correre il figlio in luglio, quando in Austria inizieranno le gare a porte chiuse. “Mi creerebbe grande disagio vederlo correre o festeggiare sul podio. Non vorrei guardarlo in TV mentre migliaia di persone stanno ancora morendo per il virus“. Dichiarazioni che probabilmente rispecchiano anche il disagio del figlio.
Redazione MotoriNoLimits