Nasce qui, dunque, l’imponente quadro da cui esce una riproduzione esatta del muso della Ferrari 312B, quella portata alla vittoria da Clay Regazzoni nel 1970 al GP d’Italia. O la perfetta riproduzione della calandra della Lancia Aurelia B24 America che diventa un lussuoso frigobar. Come, ancora, la scrivania in legno e alluminio che finisce con le forme dell’anteriore di una Ferrari 250 GTO e le sue tre inconfondibili prese d’aria. O lo svuotatasche da accomodare nell’ingresso di casa che è la copia esatta del frontale della Ferrari 275 GTS. Tutte riproduzioni precise delle parti originali. Anzi, spesso nascono dopo che il reparto Kessel Classic ha restaurato le medesime auto. “Quei pezzi potrebbero essere montati in un qualunque momento sulle auto vere e non si noterebbe alcuna differenza” spiega Ronnie Kessel.L’idea nacque quasi per caso, grazie alla fantasia e alla sapiente arte del battilastra della Kessel. Un mestiere antico, il suo, tramandato di padre in figlio e giunto alla terza generazione. Negli anni Cinquanta o Sessanta non esistevano i pezzi di ricambio della carrozzeria come li conosciamo oggi: si realizzavano a mano, con decine di ore di lavoro e migliaia di colpi con un particolare martelletto, centimetro dopo centimetro, piega dopo piega, il metallo prendeva nuove forme e da foglio piatto assumeva le curve che i designer avevano voluto per quell’auto. Lo stesso lavoro che oggi fa il reparto Kessel Art, creando pezzi unici per quegli amanti delle quattro ruote che non vogliono allontanarsi dalla propria passione nemmeno stando comodamente seduti nel salotto di casa.
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