Secondo Kimi Raikkonen la F1 non avrebbe dovuto andare in Australia a marzo per il primo round della stagione poi cancellato. Lo shutdown dello sport è iniziato a Melbourne esattamente un mese fa, quando la F1 è arrivata in città ma poi ha cancellato l’evento all’ultimo minuto, a meno di due ore dall’inizio delle prime prove libere, dopo che un membro del team McLaren era risultato positivo al coronavirus e la squadra di Woking aveva annunciato il ritiro dal GP. Raikkonen, che coi suoi 40 anni è il pilota più anziano e anche il più esperto in F1, è stato tra i primissimi a lasciare Melbourne.
Intervistato da Auto Hebdo se fosse d’accordo sul cancellare la gara, il finlandese ha risposto deciso: “Non c’era altra opzione. Mi spiace solo quello che è successo alla luce di quanto accadeva in Europa. Era più che probabile che si verificasse la cosa. Ma non c’è dubbio che la decisione avrebbe potuto essere presa prima. Tutta quella gente nel paddock, ed era moltissima, arrivava dall’Europa e quindi c’erano altissime possibilità che qualcuno fosse stato contagiato in un aeroporto, su un aereo o altrove. Proprio quello che è successo. Non avremmo dovuto andare, ma la decisione non spettava a noi. Noi piloti seguiamo quello che FIA e F1 decidono. Se c’è una gara, noi ci andiamo. Quello che sta succedendo adesso è drammatico per tutti, non solo per la F1. La cosa più importante è che la gente stia bene ma quando la pandemia sarà finita arriverà anche il momento delle domande. Spero che alla fine da tutto questo emerga qualcosa di positivo, ma per ora possiamo solo andare avanti e proteggerci“, ha detto il pilota Alfa Romeo Racing, che è a casa con la sua famiglia: “Dato che sono lontano da tutto, posso persino continuare a fare il mio amato motocross, quindi non un problema. E’ più o meno quello che faccio in inverno o tra una gara e l’altra. La vita non è molto cambiata sotto questo aspetto“.
Redazione MotoriNoLimits