“A Pasqua abbiamo avuto gli stessi movimenti di una domenica normale, si sono attestati al 25% ed è un dato positivo. E’ andata meglio di come temevamo, visto che sabato 11 aprile la percentuale di spostamenti era attorno al 32% e la scorsa settimana abbiamo registrato un aumento in termini percentuali di circa 3%” . Lo ha dichiarato il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala intervenuto alla diretta Facebook sulla pagina di Lombardia Notizie Online commentando gli spostamenti dei cittadini lombardi nel giorno di Pasqua rilevati dal monitoraggio dei cambi di celle telefoniche alle quali si agganciano gli smartphone delle persone in movimento. I dati sono forniti, in forma anonima, dalle compagnie che gestiscono i servizi di telefonia mobile.
“A Pasqua sono stati intensificati i controlli e la maggior parte dei cittadini si è comportata in maniera responsabile restando in casa, invertendo il trend di crescita dei giorni scorsi” ha proseguito, che ha ribadito l’invito “a non abbassare la guardia e ad evitare ogni situazione che possa favorire la diffusione del contagio. Come Regione Lombardia vogliamo ringraziare le forze dell’ordine per l’enorme lavoro di questi giorni.
Nel frattempo sono arrivati a 1.200.000 i questionari compilati da chi sta partecipando al progetto ‘CercaCovid’ al quale si può accedere dall’app ‘AllertaLOM’, scaricata da 724.000 cittadini. Grazie all’analisi di questi dati statistici riferiti alla più vasta area che subito il maggior contagio da coronavirus, i nostri ricercatori potranno definire una mappa del rischio. Ricordo che il questionario è assolutamente anonimo, va ripetuto ogni giorno e invito chi ha già scaricato la nostra app gratuita dalle piattaforme Ios e Android a invitare le persone che conoscono, i figli e i loro contatti a coinvolgere quanti più cittadini possibili in modo da raggiungere in tempi brevi il nostro obiettivo di un milione di lombardi che dispongono dell’app, partecipano al nostro progetto e aggiornano quotidinamente i loro dati. E’ di fondamentale importanza disporre di questi dati – ha chiarito – non solo per studiare la diffusione del virus ma anche per meglio organizzarci in vista della ripresa, la cosiddetta ‘fase 2‘”.
(LNews)