Dopo aver messo da parte il suo smartphone, adesso Nico Rosberg affronta la crisi del coronavirus con la meditazione. L’ex-pilota di F1 dice di essere riuscito a battere il compagno di squadra Lewis Hamilton nel 2016 concentrandosi sull’aspetto psicologico delle corse e adesso ha dichiarato a Der Standard che la pratica della meditazione “ha avuto un grosso ruolo nel suo successo, ma poi ho smesso perché dopo il ritiro non c’era motivazione. Adesso ho ripreso. Per il motorsport, la psicologia è un soggetto tabù. La F1 è uno sport da macho e si pensa che tutti quelli che si interessano di psicologia e cercano aiuto tendano a essere dei perdenti“.
Ma Rosberg sostiene di essere la prova che concentrarsi sulle piccole questioni lontano dal paddock possa aiutare ad affrontare questo immenso stress che ci accomuna tutti e, parlando del 2016, ha aggiunto: “Ho cercato di esaminare ogni dettaglio. L’allenamento mentale che nessun altro pilota faceva, mi ha sicuramente portato dei vantaggi. E’ stato come rimuovere la vernice dal mio casco, un altro risparmio – 80 grammi – un’altra cosa che nessun’altro ha fatto“. E ha aggiunto che non dimenticherà mai il sollievo che ha provato quando tutto questo duro lavoro ha portato frutto: “Non vincere avrebbe potuto distruggermi mentalmente per il resto della vita. Perché è così grande, il sogno così forte, sono coinvolte così tante persone, che implica moltissimo”.
Redazione MotoriNoLimits