L’emergenza coronavirus tiene in ostaggio il mondo e l’intera economia e anche lo sport si interroga se e quando potrà ripartire.
Se i giochi olimpici di Tokyo sono già stati posticipati di un anno e la FIR (Federazione Italiana Rugby) ha cancellato l’intera stagione 2020, la Formula 1 sta provando a organizzarsi per farsi trovare pronta alla partenza. Il World Motor Sport Council ha concesso al presidente FIA Jean Todt pieni poteri (previa consultazione con il Vice Presidente per lo Sport, il Segretario Generale per lo Sport e, se necessario, il Presidente della Commissione Sportiva competente) inerenti l’organizzazione di competizioni internazionali per la stagione 2020, tra cui la modifica del calendario senza passare da una votazione e/o la modifica di articoli con solo il supporto del 60% dei team.
“Siamo davanti a uno scenario assolutamente imprevedibile e nuovo. In questo momento è impossibile fare delle previsioni poiché in ogni Paese il virus si sta sviluppando con tempistiche diverse”, ha detto Gian Carlo Minardi. “Come ACI Sport stiamo continuando a lavorare, in stretto contatto con le autorità, ma al momento non è possibile diramare dei calendari. E’ un’emergenza che porterà con sé strascichi importanti con ripercussioni notevoli. Ho l’impressione che nessun team voglia firmare il nuovo Patto della Concordia anche per non prendersi impegni di permanenza nel Circus a lungo termine. Non dimentichiamoci che quest’anno le scuderie ricevono i diritti televisivi della stagione passata, corsa regolarmente. I veri problemi arriveranno nel 2021, con una torta molto dietetica. A oggi mancano gli introiti già di nove gran premi… Sono preoccupato per le sorti di alcune realtà private come Haas, Williams e Racing Point nonostante l’arrivo di Aston Martin, a cui aggiungerei anche il futuro incerto di Renault che perderà la fornitura alla McLaren a cui hanno concesso la deroga per modificare il telaio 2021 e ospitare la power-unit Mercedes”.
Redazione MotoriNoLimits