Secondo l’ex-pilota di F1 Ralf Schumacher anche i grossi team sono esposti finanziariamente agli effetti della pandemia da coronavirus. Molti hanno espressso timori sulla sopravvivenza dei piccoli team in questa fase senza precedenti di assenza di GP: “Al momento dobbiamo preoccuparci non solo delle piccole ma anche delle grandi squadre“, ha detto Schumacher a Sky Deutschland. “Cosa succederà alle grandi aziende è qualcosa che nessuno può prevedere oggi. Stiamo parlando di migliaia di dipendenti, il che significa migliaia di famiglie che qualcuno deve aiutare a superare questa fase. Ma in team come la Ferrari ha preoccupazioni molto diverse in Italia del pensare alla prima gara a luglio. Possiamo solo sperare che passi velocemente“. Una cosa che potrebbe aiutare, secondo lui, è che i personaggi più pagati della F1 accettino di congelare i loro ingaggi, indicando in primis Lewis Hamilton: “Il sei volte campione ha ottime possibilità per fare qualcosa“. Ma quello che lo preoccupa di più sono i piccoli team: “In termini di cash flow, come Williams e Haas, per esempio. Sono i primi a essere a rischio“.
E’ già accaduto in altri sport: in Italia per esempio i giocatori e l’allenatore della Juventus hanno rinunciato agli stipendi di marzo, aprile, maggio e giugno, per poi rinegoziare il tutto qualora le competizioni dovessero riprendere, con un risparmio per la società bianconera di 90 milioni di euro. E la Lega Calcio ha chiesto all’AIC (Associazione Italiana Calciatori) l’interruzione degli stipendi fino alla fine della situazione di emergenza (cosa di cui si sta discutendo in queste ore). Se piloti e team principal di F1 facessero lo stesso non sarebbe una cattiva idea… non solo Hamilton, ma tutti, perché nessuno di loro – nemmeno il più scalcagnato – porta a casa 1.000 euro al mese e deve mantenerci una famiglia. Noi per esempio partiremmo da Stroll…
Redazione MotoriNoLimits