Il coronavirus sta fermando il mondo tranne – vergognosamente – il GP d’Australia, dove tre persone di due team (Haas e McLaren) sono state isolate in attesa degli esiti del tampone.
Lo spettacolo va avanti ma si ferma invece un’altra tappa della Formula E, in calendario il 6 giugno – sì, avete letto bene, 6 giugno. Come si legge nel comunicato “a causa della diffusione del COVID-19 e dei casi in continuo aumento in Indonesia e a Jakarta, la decisione è l’azione più responsabile da prendere, per proteggere la salute e la sicurezza dei partecipanti al campionato, dello staff e degli spettatori“.
Impara, Australia, e anche FIA e F1: scrivete di sicurezza ma oggi, mercoledì 11, sono tutti là, anche partiti dall’Italia nonostante la zona rossa. Bel senso di responsabilità il vostro. E il mondo che si è tanto preoccupato di incendi, canguri e koala facendo pure iniziative e raccolte fondi… adesso sappiamo cos’è l’Australia, un Paese che non guarda in faccia a niente e nessuno pur di rienpire le tribune e incassare. L’ultima speranza? Che FIA e F1 intervengano e fermino questa vergogna. Ma è difficile, visto che l’iniziativa – come per il Bahrain – arriva sempre dai singoli Paesi.
Barbara Premoli