La salute e la sicurezza dei fans, della famiglia e della comunità della F1 sono sempre al primo posto. Con la continua diffusione del coronavirus (COVID-19) e l’impatto che sta avendo a livello globale, la F1 è in costante contatto con promoter, governi e ministeri della salute per salvaguardare tutti quelli che hanno a che fare con lo sport.
Come si legge nel comunicato ufficiale, la F1 adotta un approccio scientifico per stabilire e implementare i passi necessari per ridurre al minino i rischi e proteggere il personale. Il Bahrain ha preso la decisione di svolgere il GP di quest’anno a porte chiuse, facendo entrare solo i partecipanti – parte di misure più ampie attuate dal Paese per limitare la diffusione del virus. Il Bahrain migliorerà anche le procedure di controllo agli ingressi e con strutture mediche sul posto, oltre a garantire l’igienizzazione al circuito, ad aggiungere punti per lavare le mani e attuare protocolli medici specifici per gestire qualunque caso sospetto di COVID-19.
Il GP della Cina, programmato per il 17-19 aprile, è stato posticipato. A causa della natura del virus, la F1 continuerà ad avere un approccio scientifico verso la situazione, agendo sulla base dei consigli quotidiani delle autorità mediche e i conisli e le misure che ciascun promoter possa decidere. La F1 stessa ha aumentato misure e controlli sulla base del Public Health England, inclusa la sospensione di tutti i viaggi non essenziali. Team dedicati di esperti saranno presenti agli aeroporti, in punti di transito e ai circuiti, per salvaguardare il personale, concentrati sulla diagnosi, gestione e cura dei casi sospetti. Zone di quarantena sono state create dai promoter per qualunque caso sospetto. Per F1, FIA e tuti i team e promoter, la sicurezza della nostra gente è sempre al primo posto.
Ci permettiamo solo di esprimere un dubbio, pensando all’intera comunità della F1: d’accordo i soldi e gli sponsor, ma ha senso tutto questo? Rischiare di finire in quarantena perché magari si ha solo una normale influenza? E diciamola tutta: voi vi fidereste a essere curati in Bahrain e potete credere alle rassicurazioni sulle misure di igienizzazione? Forse sì, a meno che come noi non ci siate stati… gli scarafaggi oversize che ci hanno tenuto compagnia negli hotel 5 stelle assegnatici dallo stesso Governo crediamo bastino a darvi un quadro. Tutto questo comunque finché l’Organizzazione Mondiale della Sanità non dichiarasse la pandemia, allora crediamo che molte cose cambierebbero, sport incluso. Last but not least, possibile che a tutti i piloti vada bene correre non delle gare ma dei rischi? Prendere per una volta una posizione? Chissà che in Australia – dove proprio al coronavirus manco ci pensano – qualcuno non picchi i piedi e incroci le braccia, dicendo a F1 e FIA: “Al primo GP per dare via allo show e fare contenti tutti. sponsor in primis, ci siamo venuti ma adesso attaccatevi al tram“. Chissà perché ma noi qualche sorpresa ce la aspettiamo…
PS: proprio mentre finivamo il pezzo, Riccardo Turcato ci ha segnalato che è stato trovato un caso positivo al coronavirus all’Albert Park, come riportato da f1i.auto-moto.com . E adesso?
Barbara Premoli