Un collega ci ha appena trasmesso il comunicato urgente inviato dall’Ufficio Comunicazione Geneva International Motor Show (GIMS), che a noi però non è mai arrivato – sarà il solito problema tecnico per cui le mail arrivano a tutti tranne che a noi, forse perché lavoriamo troppo, da troppi anni, con professionalità e senza chiedere nulla al GIMS. Ma questo è un inciso di poca importanza, veniamo alle cose che contano, ovvero al comunicato che riportiamo testualmente:
“Dopo che ieri, 25 febbraio 2020, si è verificato in Svizzera il primo caso di Coronavirus, si è tenuto oggi un incontro tra i Responsabili della Fondazione del Geneva International Motor Show (GIMS) ed il Palexpo, per rivalutare la situazione attuale, sulla base delle ultime informazioni diramate dalle Autorità cantonali della Sanità.
Secondo la situazione attuale, l’apertura del GIMS non è messa in discussione. La manifestazione si terrà, come previsto. I giornalisti avranno accesso ai padiglioni da lunedì, 2 marzo, a partire dalle ore 14.00, e dalle ore 15.00 avrà luogo nel Centro Congressi l’assegnazione del Premio Car of the Year. Il pubblico potrà visitare la manifestazione al Palexpo dal 5 al 15 marzo.
GIMS e Palexpo seguono le direttive impartite dall’Ufficio Federale della Sanità (BAG) e sono in continuo contatto con la Direzione Generale della Sanità della Confederazione Elvetica e del Cantone di Ginevra e con i loro medici, per adeguare costantemente il piano d’azione in tempo reale. Le informazioni sui vari provvedimenti si possono visualizzare nel sito https://palexpo.ch/de/gesundheit-und-sicherheit. La situazione viene monitorata dagli organizzatori a intervalli regolari. Ufficio Comunicazione Geneva International Motor Show (GIMS)“.
Tutto bene? Evidentemente no, perché nonostante le continue rassicurazioni – anche oggi sul sito Palexpo lo stesso comunicato che esce da giorni con solo la data cambiata – adesso arrivano le prime defezioni da parte delle Case. Già quest’anno sono state molte quelle che hanno deciso di non essere presenti al Salone di Ginevra, ma poco fa arrivato il comunicato di Kia Motors Italy che riportiamo testualmente:
“In seguito al protrarsi della situazione di emergenza dettata dal pericolo di contagio da coronavirus, in via precauzionale e in ottemperanza alle indicazioni di tutela sanitaria indicate dalle ordinanze Regionali e Ministeriali, il top management e il team PR di Kia Motors Company Italy non parteciperanno come sempre avvenuto, all’edizione 2020 del Salone dell’automobile di Ginevra. Anche l’evento organizzato per la giornata del 4 marzo a Courmayeur, divenuto ormai un classico in occasione della kermesse ginevrina, per quest’anno verrà annullato. Il team PR di Kia Motors Company Italy rimane comunque a completa disposizione per fornire ogni tipo di supporto in termini di materiali stampa ed informazioni prodotto circa i modelli in presentazione ed esposizione al Salone“.
Trattasi di buon senso e misure precauzionali che sposiamo in pieno. Perché non è concepibile che in un momento come questo gli organizzatori del Salone non predispongano almeno un controllo della temperatura a tutte le persone che entreranno al Salone. Anche se ne entraranno molte meno del previsto, purtroppo, inclusi noi giornalisti: proprio sull’onda dell’assenza di tante Case e delle voci che già circolavano sulla mancata partecipazione di presidenti e PR di quelle presenti, molti colleghi hanno ritenuto, come noi, uno spreco di tempo, soldi, energia oltre a un inutile rischio, andare a Ginevra. Si può scherzare e tollerare qualunque cosa, ma con la salute non si scherza, la nostra e quella delle persone a noi vicine. Forse qualcuno non ha ben chiara la situazione a livello mondiale, con Saloni ed eventi annullati ovunque, per precauzione, senso di reponsabilità e rispetto. E speriamo che Kia Motors Italy sia solo la prima Casa a dare un segnale forte con questa decisione sicuramente non facile ma importantissima.
Barbara Premoli