Che noia, che barba… Che barba, che noia… Il lungo inverno della F1 non finisce più. Ci tocca vivacchiare tra post Instagram dei team che ci fanno vedere la pelle di carbonio della monoposto, un adesivo, una vite, una gif da bimbiminchia dell’asilo.
⏰ TIMES UP! ⏰ Time to reveal the answer 👀
The correct answer is 🥁🥁🥁… 104!
Well done to the 32.2% who got it right 👏#MakeItCount #F1 https://t.co/ryUFyGjD68 pic.twitter.com/Iu15w0ojug
— SportPesa Racing Point F1 Team (@RacingPointF1) January 7, 2020
Oppure tra sondaggi ridicoli del sito ufficiale della F1… Sì, avete capito bene, la F1!
Decisions, decisions! 🤔#F1 pic.twitter.com/E3dNTCYmR9
— Formula 1 (@F1) January 15, 2020
Che la F1 ci chieda se vogliamo fare il karaoke con Carlos Sainz o lo snowboard con Hamilton, cosa dovrebbe interessare? E’ in questo modo che vogliono avvicinare le nuove generazioni? Invece dell’azione in pista? Manca ancora un mese ai primi test e sinceramente tutto questo ci pare troppo. Sì, lo sappiamo. Davanti a noi abbiamo la stagione di F1 più lunga di sempre, che ci porterà sino in Vietnam, e ci lamenteremo che avremo poi tutti i fine settimana occupati, ma anche così però non va bene. Basta post che non trasmettono nulla sui social e servono solo a riempire il vuoto della non azione. Tocca per questo sorbirci anche spesso congetture e congiunzioni astrali fantasiose che nemmeno nei libri di Ray Bradbury.
Accendete questi motori, fate girare queste macchine e questi “poveri” piloti che sono rinchiusi nei simulatori manco fossero adolescenti con l’acne! Con tutto il rispetto dei gamers di tutto il mondo, che sono fortissimi e ci mettono immensa passione nel modificare persino le postazioni di guida da casa. Ma i piloti veri sono e fanno altro. O almeno dovrebbero.
Ci mancano quelle sessioni invernali dove a fine giornata leggevi il tempone sparato a serbatoi vuoti per attirare questo o quello sponsor. In cuor nostro cavolo sapevamo che, prendiamo un nome a caso, la Jordan di turno lo faceva perché aveva bisogno di qualche prima pagina e adesivi sulla fiancata. Ma era bello stare comunque lì a fantasticare se il tempo era venuto fuori veramente per show o perché la monoposto era nata bene. O vedere vedere soluzioni che in gara non potevano essere montate. O piloti saltare da una monoposto all’altra. Nell’era pre-Internet poi era ancora tutto più fantasioso con le news che arrivavano solo da quotidiani, settimanali e Televideo.
Oggi invece abbiamo tutto, ma nello stesso tempo niente. Ha ragione Montezemolo: la F1 è l’unico sport a cui non è concesso allenarsi… Chissà perché allora proprio anche lui ha firmato per la riduzione dei test. Non diciamo che bisognerebbe tornare ad avere tre test team per scuderia in giro per l’Europa. La F1 del 2020 poi, che vuole farsi vedere green, come giustificherebbe cargo e aerei per il trasporto di cose e persone in continuazione? Ma anticipare le sessioni di test e avere più giorni pare così brutto?
Poco tempo dall’ultima gara? Si mettano in pista le vecchie vetture. Una volta si iniziavano i campionati con le vecchie vetture in attesa delle nuove. E non parliamo degli anni 50. Noi vogliamo gli uomini in pista… Anche al costo di qualche tempo sparato per avere una prima pagina ad hoc. E invece no, siamo nel limbo. Tra un post e un gif sui social. Simpatici per carità… Ma le giornate di test, per chi ha avuto l’occasione di viverle, erano ben altra cosa.
PS: a proposito del GP del Vietnam… conoscendo i polli, staranno già tutti preparando le gif a tema Full Metal Jacket… scommettiamo?
Would you look at the time…
12
11 ^ 1
10 | 2
9 ⊙—> Only one month
8 4 until testing!
7 5
6— Formula 1 (@F1) January 19, 2020
Riccardo Turcato