La Pirelli ha dato un termine per decidere se il prossimo anno la F1 userà i pneumatici 2019 o quelli 2020. Viste alcune problematiche con le gomme 2019, l’azienda ha lavorato sui miglioramenti per il 2020 ma dopo i test ad Austin e quelli recenti ad Abu Dhabi i piloti lamentano che a tutti gli effetti il miglioramento non ci sia. “Alcuni hanno notato degli miglioramenti per alcune caratteristiche, ma non per altre“, ha commentato il responsabile Pirelli Mario Isola ad Abu Dhabi. “I nuovi pneumatici sono circa un secondo più lenti, ma non era il nostro obiettivo costruire dei pneumatici più veloci. La richiesta dai team era di aumentare la finestra operativa e ridurre il rischio di surriscaldamento e graining“. Ma i piloti continuano a lamentarsi. “A dire il vero. sono un po’ più lente ma hanno anche un maggior degrado“, ha commentato Antonio Giovinazzi, “quindi la cosa non è granchè positiva“.
Ma Isola sostiene che Pirelli ha raggiunto i suoi obiettivi con i pneumatici 2020, nonostante le lamentele: “I piloti vogliono sempre più grip, solo allora dicono che il pneumatico è migliore. Ma queste gomme sono progettate per essere migliori sui long run e quindi avere un picco inferiore in termini di aderenza. I piloti notanop che c’è meno grip e pensano ‘ah, questo pneumatico va meno bene del precedente’. Ma non è vero. Noi volevamo un pneumatico che fosse migliore in gara, non in qualifica“.
Isola conclude dicendo che chiaramente c’è un termine perché i team decidano quali pneumatici saranno utilizzati il prossimo anno dall’intera griglia: “Il termine è lunedì 9 dicembre. Dobbiamo preparare le mescole per le gare con un certo anticipo prima del GP e per le prime gare a partire dall’Australia il termine è appunto il 9 dicembre. Se sette dei 10 team dicono ‘No, vogliamo continuare con i pneumatici 2019’, allora ci adegueremo. Ma sarebbe un peccato se tutto il lavoro di sviluppo per il 2020 venisse sprecato, perché avevamo obiettivi molto specifici per il nuovo pneumatico“. Uno spreco del lavoro di sviluppo, certo, ma anche di tempo e soldi, ci permettiamo di aggiungere noi… Dubbio: possibile che i piloti non siano stati istruiti dai team su cosa dovevano aspettarsi dai nuovi pneumatici? E possibile che non abbiano la “sensibilità” per comprendere e sentire la differenza? Mah…
Redazione MotoriNoLimits