Partito dalla pole, Lewis Hamilton vince il GP di Abu Dhabi, gara che chiude il campionato di F1 2019, e lo fa dominando, conquistando l’84° vittoria in carriera,l’11° della stagione, la 19° al comando dal via alla bandiera a scacchi (con cui eguaglia il record di Ayrton Senna) e anche il giro veloce, davanti alla Red Bull di Max Verstappen e alla Ferrari di Charles Leclerc. Per Hamilton si tratta del 50° successo dalla pole in carriera, in una gara “facile”, in cui non ha avuto né battaglie né imprevisti, con la Mercedes che mantiene il suo record allo Yas Marina, dove ha sempre vinto dal 2014.
Verstappen non ha mai desistito dall’idea di lottare per la vittoria, ma si è dovuto accontentare della seconda posizione, dopo uno splendido sorpasso su Leclerc, su cui incombe però un’investigazione da parte della FIA per una discrepanza per il carburante sulla sua macchina, segnalata prima del via. Ma per il giovane monegasco la prima stagione in Ferrari si chiude on a high, con il decimo podio, due vittorie e 7 pole position.
Ai piedi del podio un grandissimo Valtteri Bottas, da 20° a quarto, a meno di un secondo da Leclerc. Il sorpasso al penultimo giro su Alex Albon ha portato Sebastian Vettel in quinta posizione, con un duello nel giro finale tra Lando Norris e Sergio Perez che ha visto il messicano chiudere in 7° posizione, “best of the rest”, davanti al pilota McLaren. Nono Daniil Kvyat con la Toro Rosso, con Carlos Sainz che ha conquistato l’ultimo punto dopo un sorpasso all’ultimo giro sulla Renault di Daniel Ricciardo, punto che gli vale la grande soddisfazione di chiudere il campionato 2019 in sesta posizione, miglior pilota dopo i colleghi dei tre top team.
Ci vorrà un po’ per superare il momento, ma il campionato 2019 è davvero finito. Mercedes e Hamilton che definire dominanti è poco, ma con un 2020 che si prospetta davvero scoppiettante, grazie ai due giovani che oggi erano al fianco del campione sul podio. Due bravi, tosti, che non si piegano, che fanno discutere, che hanno fame di vittorie. Due che non sono delle promesse ma delle realtà. Vettel? Tornerà, deve, per il bene della Ferrari, perché la squadra ha bisogno di due piloti competitivi. E, a proposito di squadra, magari non diventerà mai campione, ma anche oggi Valtteri Bottas ha mostrato al mondo che non è lì per caso, e la Mercedes lo sa. La forza del gruppo, questo è il valore aggiunto. Gli errori capitano, ma cose come quelle viste ieri in qualifica non sono da Ferrari. Un team che vuole tornare al Titolo e battere Mercedes e Red Bull non può più commettere sviste del genere.
Inizia il conto alla rovescia per il 2020… e prima di quanto ci aspetti ci ritroveremo a puntare la sveglia per le prime libere dell’Australia! Adesso godiamoci i fuochi d’artificio che illuminano a giorno la notte di Abu Dhabi e salutano tutti gli uomini e le donne del Circus che non si fermano da 9 mesi, che hanno fatto quattro volte il giro del mondo. Salutano i piloti, che si sono macinati 1262 giri in questo 2019. E un saluto e un grazie particolare vanno a Robert Kubica e a Nico Hulkenberg, che secondo noi se fossero rimasti in F1 non avrebbero rubato niente a nessuno.
Barbara Premoli