La 74° Conferenza del Traffico e della Circolazione dell’ACI, tenutasi a Roma con la partecipazione del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha confermato che il comparto dell’automobile sarà in grado si avvicinare considerevolmente l’Obiettivo 2030. Cioè una riduzione delle emissioni dei “gas serra” di ben 49 milioni di tonnellate rispetto ai 54,5 auspicati. Per ridurre i 5 milioni di tonnellate di CO2 in eccesso, occorrerà intervenire adottando delle politiche che incentivino la sostituzione dei veicoli più vecchi e inquinanti, sia pubblici sia privati. E’ quanto emerso, in sintesi, dallo studio “Per una transizione energetica eco-razionale della mobilità automobilistica”, realizzato dalla Fondazione Caracciolo – il Centro Studi dell’ACI – dall’ENEA e dal CNR, presentato a Roma nel corso dell’annuale conferenza sul Traffico.
“Questo studio ci consegna un chiaro scenario sul futuro della nostra mobilità”, ha dichiarato il Presidente ACI Angelo Sticchi Damiani. “Grazie all’evoluzione delle tecnologie, all’aumento dei veicoli elettrici e alle scelte del mercato, progressivamente sarà possibile arrivare ad una nuova mobilità sostenibile, che salvaguardi il diritto universale a spostarsi, ma che garantisca anche un miglioramento della qualità dell’aria e la tenuta del settore automotive italiano. Questa transizione eco-razionale della mobilità consentirà di raggiungere il contenimento delle emissioni di C02 su livelli prossimi agli obiettivi fissati dall’Europa per il 2030. Un’accelerazione di questo percorso potrà arrivare dal sostegno a rottamare le vecchie auto da Euro 0 a 3, con auto più sicure e avanzate.”
Secondo lo studio ACI-CNR-ENEA, senza politiche di intervento, nel 2030 le auto a motore termico saranno l’82% del parco circolante, le ibride il 10%, le elettriche (BEV e PHEV) l’8%. Ma lo stesso studio ricorda come i veicoli non inquinino solo quando usati; le emissioni devono essere valutate durante tutte le fasi del ciclo di vita: produzione, distribuzione, trasporto, uso, dismissione e riuso. Nella fase di produzione, ad esempio, le auto elettriche producono l’82% in più di CO2 di quelle termiche; il “pareggio emissivo” arriva dopo circa 45.000 km. Aumentando i chilometri percorsi, però, aumentano anche i vantaggi dell’auto elettrica che a 150.000 km produce il 20% in meno di emissioni di CO2.
Dall’altro lato, c’è da considerare che con crescente diffusione dell’auto elettrica ed i consumi sempre minori dei nuovi motori termici, si ridurranno le entrate fiscali derivanti dalle accise sui carburanti che nel 2018 hanno generato – per le sole autovetture – entrate pari a 18,474 miliardi. Lo studio mette in guardia, però, sul paradosso che la transizione all’elettrico possa penalizzare le fasce sociali meno abbienti. In alcune regioni, grazie agli incentivi all’acquisto, si può arrivare ad un risparmio di 16.000 euro, anche per modelli di alta gamma, che rimangono tuttavia al di fuori dalla portata di un’ampia fascia della popolazione. Inoltre, nonostante i moderni veicoli Euro 6 abbiano ridotto sensibilmente le emissioni e migliorato gli standard di sicurezza, nelle regioni con PIL pro-capite più basso, solo un veicolo su 10 è di classe Euro 6.
“Ciascun motore e vettore apporterà un contributo importante agli obiettivi di de-carbonizzazione del nostro Paese, grazie agli investimenti in atto e quelli in programma per i prossimi anni”, ha sottolineato Giuseppina Fusco, Presidente della Fondazione Caracciolo. “Ma è necessario un quadro normativo chiaro che consenta alle imprese di proseguire nelle loro strategie di investimento, leva centrale dell’evoluzione energetica dell’automobile, potendo contare su una prospettiva di lungo termine. Le scelte dovranno essere fondate su criteri di eco-razionalità, che coniughino le esigenze ambientali con quelle economiche e sociali, così da conseguire l’obiettivo minimizzando i costi per la collettività”.
“Fondamentale incentivare l’innovazione tecnologica. Oltre alla svolta elettrica, bisogna lavorare sulle grandi possibilità offerte dall’idrogeno”, ha concluso il Presidente del Consiglio Conte, che ha dato la disponibilità del governo a valutare la proposta dell’ACI di incentivare il rinnovo del parco garantendo lo sconto del 50% sull’Ipt.
Walter Marcelli
Nella 74a #ConferenzadelTraffico si è parlato di transizione all’elettrico, anche se – ha sottolineato il @PresidenteACI Angelo Sticchi Damiani – «Bisogna incentivare i consumatori, perché comprare un’auto di nuova generazione non è alla portata di tutti» @RaiNews ⬇️ pic.twitter.com/n3wGQX3JRx
— ACI (@ACI_Italia) November 26, 2019