Fino a ieri si pensava che il botto al via di Singapore 2017 fosse il punto più basso nella storia recente della Scuderia. E invece Interlagos sarà ricordata come un incubo probabilmente peggiore, perché qui in gioco non c’era niente, se non la faccia. Il che per la Ferrari non è poco, specie il giorno successivo a quello in cui si è festeggiato il 90° compleanno. Lasciare il Brasile a zero punti non sarebbe stato comunque bello, ma l’incidente tra Sebastian Vettel e Charles Leclerc nel giro 66 che ha portato entrambi al ritiro quando erano 4° e 5°, con dei bei punti in tasca, accentua il peso del risultato. Da ieri sera abbiamo un pensiero fisso: come avrebbe reagito Sergio Marchionne, quante teste sarebbero cadute a distanza, con una sola telefonata. Niente a confronto di quella che sarebbe stata la reazione del Commendatore…
Non ci sono piaciute le non-dichiarazioni dei piloti – come abbiamo scritto nel pezzo post-gara, in certi casi sarebbe meglio non mandarli nemmeno davanti ai microfoni. Ma, soprattutto, non ci è piaciuta la caccia alle streghe, ad addossare la colpa a uno solo. Senza puntare l’indice sull’unico responsabile di questa Ferrari che di quello che era ha ormai soltanto il nome: il muretto. La colpa sta tutta lì. Nel non saper dare ordini, nel non saper farsi rispettare. Chi comanda in Ferrari? Binotto o altri? Ieri un appassionato in un tweet ha chiesto a Luca Colajanni, per anni direttore comunicazione della Scuderia, cosa sarebbe successo “dopo” nella Ferrari dell’era Todt-Brawn-Schumacher. Rispondiamo noi, che quella Ferrari l’abbiamo vissuta: il problema non si sarebbe posto, perché allora c’era un management esperto e coi controc@@@i, che sapeva cosa faceva, rispettava e sapeva farsi rispettare.
Qui sotto riportiamo le dichiarazioni dei piloti e di Mattia Binotto come da comunicato ufficiale, che potete anche confrontare con quelle date a caldo ieri nel dopo-gara ai microfoni di Sky. E a Binotto, Vettel e Leclerc che riferendosi a come è andata la gara parlano tutti, in fotocopia, di “un peccato“, ci permettiamo di ribattere: no, non è un peccato, è una vergogna.
Barbara Premoli
Sebastian Vettel: “La sostanza di questa giornata è che non abbiamo concluso una gara nella quale potevamo conquistare un buon risultato. Il contatto che c’è stato tra noi è un peccato soprattutto per il team dal momento che entrambe le vetture erano in zona punti e sappiamo quanto impegno ci mettano i ragazzi tanto in pista quanto a Maranello. Dal mio punto di vista la corsa stava procedendo bene, anche se credo che oggi Max (Verstappen) fosse fuori portata. Ora non ci resta che concentrarci sull’ultima gara della stagione cercando di portare a casa il miglior risultato possibile”.
Charles Leclerc: “È un vero peccato concludere il weekend in questa maniera. Mi dispiace per la squadra, in particolar modo perché andavamo forte e ci stavamo portando a casa un buon bottino di punti. La gara era stata divertente: dopo la partenza a metà schieramento era stato esaltante risalire il gruppo ed ero soddisfatto di come stavano andando le cose. Supereremo anche questo episodio continuando a lottare insieme. Ora voltiamo pagina e guardiamo ad Abu Dhabi per concludere la stagione nel modo migliore”.
Mattia Binotto Team Principal: “Più importante di ogni altra cosa è che oggi tutti, in primis i nostri piloti, siamo delusi e dispiaciuti per la squadra. È stato un contatto minimo ma dalle enormi conseguenze. Questo genere di cose non dovrebbe accadere. Oggi i nostri piloti erano liberi di combattere tra loro e lo sapevano. Ci siamo già assicurati il secondo posto nel Campionato Costruttori e stavano lottando per la propria posizione nella classifica Piloti. Ovviamente tutti dobbiamo sederci e decidere insieme dove sono i limiti per assicurarci che tutti spingiamo a beneficio della squadra e fare in modo che episodi del genere non accadano più. La nostra gara di oggi non è stata male, direi simile al Messico in termini di prestazioni. Ci manca ancora un po’ di passo. Sebastian era in quarta posizione, Charles dal 14 ° posto sarebbe addirittura potuto salire sul podio. È stato un vero peccato buttare via così tanti punti”.