La Renault è stata esclusa dalla classifica del GP del Giappone in seguito al reclamo presentato dalla Racing Point, in cui veniva espresso il sospetto che le macchine di Daniel Ricciardo e Nico Hulkenberg avessero un sistema di ripartizione della frenata collegato al GPS, non consentito dai regolamenti. La FIA ha confernato che l’informazione della Racing Point sul sistema è arrivata da un ex-dipendente Renault. Le ECU e i volanti delle monoposto sono stati sequestrati a Suzuka e sottoposti ad attento esame, e mercoledì si è svolta una udienza telefonica. Secondo la FIA, la Renault non ha contestato che il sistema di ripartizione della frenata agisca in modo automatico, ma ha insistito sul fatto che i piloti utilizzino i pulsanti per cambiare i setting. La FIA ha quindi concluso che il sistema non infrange i regolamenti tecnici, ma si configura come un aiuto al pilota, il che infrange il regolamento sportivo – anche se secondo i commissari non influisce sulle capacità o i riflessi dei piloti. La Renault può presentare appello contro questa squalifica e il team ha annunciato che “considererà la prossima azione” prima della scadenza dei termini, il prossimo giovedì.
A Suzuka la Renault aveva fatto un doppio arrivo a punti, con il sesto e il decimo posto di Ricciardo e Hulkenberg. La doppia squalifica cambia quindi l’ordine d’arrivo e salgono quindi di una posizione Leclerc, Gasly, Perez, Stroll (da 11° a 9°) e Kvyat, da 12° a 10°. Una cosa non ci convince: possibile che la FIA non si fosse accorta di niente e che senza la soffiata dell’ex-dipendente Renault tutto sarebbe proseguito così? Ma vi sembra che tutto questo abbia una logica? A noi onestamente no. Un inciso: magari presenterà appello e lo vince (in questa F1 non si sa mai, anche se la vediamo difficile…), ma per ora sulla base dei fatti che figuraccia globale per la Renault…
Barbara Premoli