Non l’avevamo più visto sul gradino più alto del podio da dopo il rientro dalla pausa estiva, ma Lewis Hamilton ci è tornato oggi, in Russia, davanti al compagno di squadra Valtteri Bottas, con Charles Leclerc terzo a 5,2s, nel giorno in cui la Ferrari sembrava destinata al colpaccio e invece lascia Sochi con briciole e polemiche.
Si sapeva che la partenza sarebbe stata decisiva e infatti al via Sebastian Vettel ha preso il comando dalla terza posizione, passando prima Lewis Hamilton e poi Leclerc, che era in pole. E dai team radio del monegasco il mondo ha subito saputo che ci sarebbe stato un piano pre-gara, proprio per difendersi da Hamilton. Piano che ha funzionato, fin quando Vettel ha continuato a tenere giù il piede nonostante nel giro 7 a Leclerc il muretto abbia detto “Sebastian will let you by on the next lap“. Ne sono seguite delle discussioni davvero antipatiche via radio, finché il team non ha detto che avrebbero fatto il cambio più avanti.
Leclerc si è fermato per primo ai box, nel giro 23, e al rientro ha fatto una serie di giri veloci, sufficienti per passare Vettel quando il tedesco è rientrato per il suo pitstop nel giro 27. Ma nel primo giro è stato costretto, su precisa indicazione del team, a parcheggiare subito la SF90 a bordo pista per un problema all’ibrido. Ma il peggio doveva ancora venire per la Scuderia, visto che il ritiro di Vettel ha provocato la Virtual Safety Car, che ha neutralizzato la gara, permettendo a Hamilton, che era ancora sulle medie, di avere in pratica un pitstop gratis. L’inglese è rientrato a montare le soft ed è tornato in pista tranquillamente davanti a Leclerc, con Bottas terzo dopo il cambio gomme.
Poi è arrivata la vera Safety Car per l’uscita della Williams di George Russell per problemi ai freni. E’ stato allora che Leclerc ha chiesto al team di rientrare e montare le soft per essere sulle stesse gomme dei rivali e poter attaccare le due Mercedes nella ventina di giri che mancavano. Ma dopo la ripartenza il monegasco non è mai riuscito ad attaccare Bottas, con Hamilton che ha potuto tranquillamente allungare, sapendo di avere le spalle coperte dal compagno di squadra, al punto di togliersi anche lo sfizio di portare a casa il punto extra per il giro veloce. Hamilton ha quindi conquistato l’82° vittoria in carriera, la nona della stagione, portando il vantaggio in classifica a 73 punti – quasi l’equivalente di tre vittorie con 5 GP ancora da disputare. E la domenica Mercedes si chiude con la soddisfazione dell’ottava doppietta della stagione e la quarta a Sochi su sei edizioni della gara. Col sesto Costruttori sempre più vicino… Quarta la Red Bull Racing di Max Verstappen, con il compagno di squadra Alexander Albon autore di una grande rimonta, dalla pitlane alla quinta posizione, davanti alla McLaren di Carlo Sainz. Settima la Racing Point di Sergio Perez seguito da Lando Norris, con Kevin Magnussen e Nico Hulkenberg a completare la top 10.
Cosa non ci è piaciuto di questa gara? Essere presi in giro. Nell’intervista a Sky, Mattia Binotto ha in pratica detto che non c’erano accordi, ma quello che ha detto Leclerc e che ha risposto il muretto l’abbiamo sentito tutti. Quel “Sebastian will let you by on the next lap” e quel “facciamo lo scambio dopo“, con le proteste di un ragazzo che, seppur bravissimo, non dovrebbe avere in mano le redini del Cavallino, come invece a quanto pare ha, come testimonia anche il voler fare il pitstop per montare le soft. Cosa ha ottenuto? Un terzo posto, che se fosse rimasto in pista sarebbe stato un secondo, ovvero punti in più. Niente, sembra che il suo volere valga più del bene della squadra e non è una bella immagine. La Ferrari dovrebbe sapere che i team radio li sentiamo – anche se non tutti – e non possono farci passare per scemi, loro e i commentatori di Sky. Dovrebbero almeno concordare una versione unica prima di parlare, per non fare figure barbine. E invece Leclerc dice una cosa da una parte e intanto Binotto ne dice un’altra… Non è questione di complottismo da bar, ma alzi la mano chi non si è incazzato quando Vettel ha parcheggiato la macchina e chi non è stato attraversato dal dubbio…
Eppure era la macchina #5 la più veloce, quella davanti. Vettel, il quattro volte campione a cui, con quei team radio, si manca di assoluto rispetto. Non ci sono state urla per il suo ritiro da parte dei commentatori TV, hanno appena finto – e male – dispiacere. Cose che non piacciono. Peggiorate da commenti inascoltabili: quando si arriva a dire che Vettel ha mollato la macchina di proposito lì per favorire Hamilton quando due curve e rientrava ai box, beh, siamo al delirio! Noi questa gente la paghiamo e cara, la stessa gente che a fine gara dice “Purtroppo ha vinto Hamilton e la Mercedes“. Sarebbe il caso che i dirigenti di Sky prendessero dei provvedimenti, perché si tratta di sport e chi è davanti alla TV e paga l’abbonamento PRETENDE un commento obiettivo e professionale, super partes. Non ci interessa se il commento viene fatto da Sochi, da Marte o da Milano, ma deve essere competente. Oggi ci abbiamo provato, abbiamo resistito fino al giro 38 e poi abbiamo messo su audio originale ed è stato un sogno sentire solo il sound dei motori e i team radio…
Ultima cosa: sul sito ufficiale della F1, il Driver of the Day del GP di Russia votato dal pubblico è Sebastian Vettel. Perché, come dicevamo prima, contrariamente a quanto si pensi la gente, gli appassionati, non sono scemi. Complimenti alla Mercedes, a chi sa cosa significhi “lavoro di squadra”.
Barbara Premoli