I piloti dovrebbero avere più voce in capitolo sui circuiti su cui correre: questa l’opinione di Lewis Hamilton, dopo le critiche di inizio stagione sulle gare noiose. Ma in Austria e a Silverstone i GP sono stati emozionanti e secondo il campione inglese la cosa ha a che vedere più con le piste attuali che non con le macchine o le regole. “Sappiamo meglio di chiunque altro su quali piste possiamo superare e su quali no”, ha detto dopo Silverstone. “Non so chi faccia la scelta, ma se continueranno così in futuro non avremo grandi gare“.
Il riferimento indiretto sarebbe a Zandvoort, un circuito leggendario che il prossimo anno sarà strapieno di olandesi tifosi di Max Verstappen, ma Hamilton pensa che la gara cui assisteremo sarà una specie di trenino. “Che cosa preferite? Avere una gara in certi posti tanto per esserci? O volete una gran gara come quella di domenica?”. Bottas concorda sul fatto che Liberty Media non dia la priorità ai duelli ruota a ruota quando firma i contratti con i circuiti: “Sono sicuro che molte delle piste in calendario siano scelte esclusivamente per motivi politici ed economici, anziché focalizzarsi se offrano gare vere o no“. Cosa risaputa, altrimenti non si spiegherebbero scelte viste anche in passato, quando per esempio si scelse di far correre la GP2 in Bahrain nonostante le rivolte in atto… Era così con Ecclestone, è così con Carey e Liberty Media e sarà così con chi verrà dopo, non cambierà niente, Formula 1 e FIA continueranno a decidere quali circuiti inserire in calendario e quali no, ma almeno qualcuno ha il coraggio di dirlo. E’ già un inizio.
Barbara Premoli