Quattro settimane dopo il TT all’Isola di Man, anche la MotoGP si prepara ad affrontare il suo Tourist Trophy ambientato però al TT Circuit Assen. La pista olandese, l’unica ad aver ospitato gare iridate fin dalla nascita del Campionato dal Mondo, è teatro dal 28 al 30 giugno dell’8° appuntamento del Mondiale 2019.Sorta nel 1925, la pista ha cambiato numerose volte configurazione e lunghezza. Nel 1992 Assen rischiava di costare l’amputazione della gamba destra a Mick Doohan, caduto in qualifica e rimasto incastrato sotto la sua Honda. L’arto gli fu salvato dal dottor Costa ma per tornare a vincere fu fondamentale la pompa a pollice appositamente progettata dagli ingegneri Brembo per dar modo al pilota di azionare il freno posteriore senza utilizzare il pedale. Pur avendo 18 curve, il TT Circuit Assen è molto guidato, con parecchi curvoni veloci e una sola curva secca, peraltro contraddistinta da una decelerazione minore a quella di altri tracciati. La velocità massima non supera i 310 km/h ma le numerose curve veloci garantiscono un ottimo raffreddamento degli impianti frenanti. Uno dei pochi problemi potrebbe essere rappresentato dalle condizioni meteorologiche. Secondo i tecnici Brembo che assistono il 100 per cento dei piloti della MotoGP 2019, il TT Circuit Assen rientra nella categoria dei circuiti scarsamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 1, valore eguagliato solo da Phillip Island.
L’impegno dei freni durante il GP
Le 18 curve del tracciato prevedono solo 10 punti in cui i piloti della MotoGP fanno ricorso ai freni e solo in un paio di questi la frenata si protrae per più di 170 metri. Ogni giro i freni vengono utilizzati in media per 30 secondi mentre le Superbike li impiegano per 28 secondi e mezzo. In tutta la gara della MotoGP i freni sono usati per 13 minuti, pari al 33 per cento del tempo totale. La media delle decelerazioni massime della MotoGP su questa pista è di 1,04 g, a fronte degli 1,03 g della Superbike che però utilizza freni in acciaio. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva Brembo del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore sfiora i 9 quintali, mezzo quintale in più rispetto allo sforzo richiesto ai piloti Superbike. Ogni giro i piloti MotoGP sono chiamati ad uno sforzo di oltre 34 kg, non pochi per quei piloti che dovessero presentarsi in non perfette condizioni fisiche.
Le frenate più impegnative
Delle 10 frenate del TT Circuit Assen solo una è considerata altamente impegnativa per i freni mentre una è di media difficoltà e le restanti 8 sono light. La frenata in discesa a destra della curva Haarbocht (curva 1) è quella che comporta il maggior sforzo per i piloti e gli impianti frenanti: le moto ci arrivano a 285 km/h e i piloti frenano per 4,2 secondi in cui percorrono 219 metri. Per raggiungere i 115 km/h necessari per impostare la curva i piloti esercitano un carico di 5,2 kg sulla leva e subiscono una decelerazione di 1,5 g mentre la pressione esercitata tramite il liquido freno Brembo HTC 64T arriva a 11,1 bar. Alla curva 9 (De Bult) la velocità crolla da 234 km/h a 114 km/h in 3,6 secondi durante i quali le MotoGP percorrono 169 metri. Il carico sulla leva necessario è di 4,9 kg e la decelerazione massima di 1,1 g. La curva 6 (Ruskenhoek) è invece l’unica in cui la frenata avviene ad oltre 300 km/h. Per restare in pista ai piloti basta usare i freni per 1,9 secondi, giusto il tempo di scendere a 237 km/h. Di conseguenza il carico sulla leva è di soli 2,8 kg e la pressione non supera i 6 bar.
Prestazioni Brembo
Le moto con freni Brembo hanno vinto 29 gare della 500-MotoGP disputate sul TT Circuit Assen, di cui le ultime 25 consecutive. Su questa pista, nel 1979, Brembo ha ottenuto la sua seconda vittoria nel Mondiale della classe regina grazie a Virginio Ferrari con la Suzuki. Valentino Rossi ha qui trionfato 8 volte in 500-MotoGP, le ultime 6 in anni dispari. Una sola la vittoria Ducati, nel 2008 con Casey Stoner.
Redazione MotoriNoLimits
08 Assen_mgp_it