Se ne è parlato per due settimane ma adesso è definitivo: i commissari FIA hanno respinto la richiesta Ferrari di una revisione della decisione sulla penalità
di 5 secondi a Sebastian Vettel, che gli è costata la vittoria in Canada. Dopo aver decisio di non presentare appello, la Scuderia ha fatto una richiesta di revisione, sulla base del Codice Sportivo Internazionale della FIA, che consente agli iscriti di presentare nuove prove non disponibili prima della fine dell’evento. Il direttore sportivo della Ferrari Laurent Mekies l’ha fatto, sottoponendo prove a detta sua “schiaccianti” agli stessi commissari presenti oggi pomeriggio al Paul Ricard. Dopo diverse ore di discussioni, i commissari hanno diramato un comunicato nel quale dicono che “non ci sono elementi significativi e nuovi che non fossero non disponibili alle parti nel momenti dell’evento in questione“.
La Ferrari ha presentato sette elementi di prova:
- Analisi telemetria della macchina di Vettel, inclusi canali del comportamento della macchina
- Analisi video delle immagini (anteriore, dall’alto, onboard di Vettel e Hamilton) preparate dopo la gara.
- Analisi video di Karun Chandhok per Sky Sports dopo la gara
- Un video della face camera di Vettel, rilasciato da F1 Limited dopo la gara
- Immagini e video dopo-gara
- Analisi delle traiettorie GPS di Hamilton e Vettel nel giro interessato e nei precedenti
- Testimonianza di Vettel
I commissari hanno detto che le prove 1, 2, 4, 6 e 7 erano in effetti “disponibili prima della fine della gara” e che la terza prova “era nuova ma non sigificativa o rilevante, essendo un’opinione personale di una terza parte”. Infine, la prova 4 “era nuova ma non significativa e rilevante dato che quanto contenuto nel video può essere visto in altri video disponibili”.
Tutto questo mette la parola fine a una diatriba durata due settimane e il risultato del GP del Canada resta invariato, con Hamilton vincitore davanti a Vettel e Leclerc. E adesso ci si può concentrare solo sul GP di Francia in corso.
Un pensiero del tutto personale, prima di tirare una riga su questa vicenda: indipendentemente dalle squadre coinvolte e dalla differenza a livello finanziario tra un primo e un secondo posto, questa cosa trascinata per due settimane ha fatto venire letteralmente il vomito. Un bel giro in un ospedale, magari in un reparto oncologico, magari pediatrico, ma anche in una riabilitazione farebbe un gran bene a un sacco di piccoli uomini che abitano questa piccola Formula 1… Questo penso e questo scrivo, come sempre.
Barbara Premoli
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