È impossibile parlare del motomondiale attuale senza fare un lungo ripasso di quella che è stata la storia della competizione motociclistica più antica
e che il 13 giugno ha festeggiato i 70 anni. È infatti del 1949 la prima gara, che poi entrerà nel circuito iridato, ma già prima le due ruote erano protagoniste di gare continentali e nazionali.
Le corse iniziarono e si svilupparono sotto l’impulso dell’industria della moto che fu sempre legata alle competizioni in un rapporto che ha visto le due ruote cambiare nel corso degli anni. La ricerca votata alle corse fu poi applicata alla produzione di massa in Paesi come l’Inghilterra, la Germania e l’Italia che ancora oggi dettano il passo nella produzione di moto insieme al Giappone.
Dalle competizioni nazionali degli anni 20 e 30 si passò quindi a un unico campionato che si svolse per la prima volta nel 1949. L’idea di creare un’unica competizione fu accolta subito con entusiasmo. Nel gennaio di quell’anno si scrisse il regolamento e il mese seguente si pubblicò il calendario organizzando una coppa estesa su quattro classi di moto (125cc, 250cc, 350cc, 500cc) e una di sidecar, la 600cc. Nella stagione del debutto si corsero sei gare: il Tourist Trophy, il GP di Svizzera, il Dutch TT in Olanda, il GP del Belgio, quello dell’Ulster e quello delle Nazioni in Italia. Per la prima volta il TT entrò a far parte del calendario. Fino a quel momento la prova sull’Isola di Man era considerata una corsa a parte, come tornò a essere successivamente. Alla fine del 1949, la FICM (la federazione motociclistica internazionale) modificò il suo stato e divenne quella che oggi è nota come FIM.
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