Premessa: questa storia ci sta uscendo dalle orecchie. Ultima puntata post-Canada: uno dei tre commissari ha detto che hanno deciso di non punire Vettel per il comportamento nel dopo-gara. Secondo Hans-Gerd Ennser il panel della FIA ha dato la penalità minima al tedesco: “Avrebbero potuto essere 10 o 20 secondi o uno stop-and-go“, ha detto al giornale Kleine Zeitung. “I 5 secondi sono il minimo per una manovra del genere“.
Ennser ha anche aggiunto che i commissari hanno deciso di graziare Vettel per quanto fatto nel dopo-gara, incluso il fatto di aver boicottato il parco chiuso e di aver cambiato il cartellone con il numero d’arrivo: “Ci hanno riferito questi fatti, ma abbiamo considerato lo stato d’animo e la grande pressione del pilota, decidendo di non aggiungere altre penalità“.
Un altro degli stewart del Canada, Matthieu Remmerie, ha difeso la penalità a Vettel: “Le regole sono regole e noi siamo qui per applicarle. Il fatto che debbano essere riviste è un’altra storia. Come appassionato di motorsport anch’io voglio vedere una grande gara. Se certi regolamenti sono eccessivi in alcuni casi? Forse sì. Se confrontate le corse con quelle di 10 o 20 anni fa, molto è stato migliorato, ma è stato anche per iniziativa dei team stessi“. Remmarie ha poi aggiunto di essere stato leggermente scioccato dall’enorme attenzione dei media dopo la decisione di domenica, ma ha aggiunto “ci saranno sempre reazioni forti attorno a certe decisioni“.
Sono arrivate anche le dichiarazioni di un altro dei commissari, quello che ci è più noto e vicino, Emanuele Pirro, che ha parlato a FormulaPassion: “Mi ha fatto male sentire personaggi del calibro di Mansell e Andretti dire certe cose. Loro vengono da un’epoca in cui si era sprezzanti del pericolo di morte o incidenti gravi. Oggi i tempi sono cambiati. Il mondo e le corse stesse sono differenti. Sono state fatte migliaia di battaglie per migliorare la sicurezza e il modo in cui si disputa una gara non può esserne escluso. Da tifoso e appassionato di corse e della Ferrari in particolare modo, sono molto dispiaciuto per come si è conclusa la corsa. Sono sicuro che capirete che non è stato semplice, ma l’integrità dello sport deve prevalere“.
Sulla questione si è espresso anche Ross Brawn, ovviamente pro-FIA: “Posso capire come si senta Vettel e che la Ferrari abbia presentato appello”, ha detto l’ex-boss Ferrari e Mercedes, ora Managing Director della F1. “So anche che compito difficile hanno gli steward, dato che devono raggiungere una decisione in breve tempo, con un verdetto che avrà esiti sulla gara. Rispetto il loro lavoro e la loro professionalità e credo sarebbero i primi a dire di non volere che un GP sia deciso da una penalità. Allo stesso tempo comprendo quanto difficile sia per i fans capire perché il pilota sul gradino più alto del podio non sia quello che ha tagliato il traguardo per primo. Per questo è importante la trasparenza nello spiegare le decisioni dei commissari, specie in uno sport complesso come la F1. Succede nel calcio dove, nonostante l’arrivo della VAR, ci sono ancora discussioni. Sarebbe quindi utile lavorare con la FIA su soluzioni che permettano agli steward di spiegare le loro decisioni ai fans, chiarendo come le hanno raggiunte. Ma, detto questo, non c’è niente di sinistro o strano su una decisione come quella di domenica. Si può essere d’accordo o meno, ma nessuno dei commissari che prendono parte ai weekend ha un’agenda segreta, di questo gli appassionati possono essere sicuri“.
A noi – a parte il fatto che, come detto all’inizio, questa storia ormai esce dalle orecchie ma finché non arriverà l’esito dell’appello se ne continuerà a parlare – ha dato comunque molto fastidio la guerra che ci è scatenata sui social, anche su pagine di testate importanti. Proprio contro Pirro sono state scritte cose da denuncia penale e ci chiediamo come sia possibile che chi gestisce i social non controlli e cancelli determinati commenti violenti, oltre a segnalare alle autorità competenti certe persone. La libertà è una cosa, la violenza un’altra. E non dimentichiamo che si tratta solo di una gara di F1: i problemi veri della vita sono ben altri, come tutti sappiamo… Forse darsi tutti una bella ridimensionata non sarebbe male.
Redazione MotoriNoLimits