Il risultato in pista è una cosa, per noi oggi è un’altra. E per noi oggi di vincitori in Canada ce ne sono due, Sebastian Vettel e Lewis Hamilton. Per i commissari FIA la vittoria spetta a Lewis Hamilton, che ha quindi conquistato la settima vittoria a Montreal che eguaglia il record di Michael Schumacher, la numero 78 in carriera e la quinta della stagione. Ma l’inglese della Mercedes non ha vinto in pista, come lui stesso avrebbe voluto, ma per la penalità inflitta a Vettel, che ha tagliato per primo il traguardo ma per via dei 5 secondi è arrivato secondo.
Una bella gara, come circuiti veri come Montreal sanno offrire e non i tilkodromi di plastica, una lunga battaglia tra i due che si è conclusa nel giro 48 quando Vettel, al comando dalla pole, pressato da Hamilton è finito nell’erba alla chicane, tagliando la strada al rivale rientrando in pista, manovra segnalata subito dal campione inglese via radio, con Wolff che ha premuto subito il pulsante. La manovra è stata messa under investigation e qualche giro dopo è arrivata la comunicazione dei 5 secondi di penalità.
Terzo, Charles Leclerc, con la Ferrari che ha quindi avuto il primo doppio podio della stagione, seguito da Valtteri Bottas, che ha anche portato a casa il punto per il giro più veloce dopo un pitstop nelle fasi finali per montare le soft. Dopo essere rimasto fuori dal Q3, Max Verstappen ha fatto uno stint di 49 giri con le hard, chiudendo quinto, davanti alle Renault di Daniel Ricciardo e Nico Hulkenberg, che hanno assicurato al team francese il miglior risultato della stagione. Ottava la seconda Red Bull di Pierre Gasly, con la Racing Point di Lance Stroll (partito 17°) e la Toro Rosso di Daniil Kvyat a chiudere la top 10.
Cosa ci resta di questa gara? Amarezza, che nulla ha a che fare col tifo. La manovra di Vettel sarà anche stata scorretta, ma di sicuro non intenzionale. La sicurezza è tutto, ma non è successo niente per fortuna e poi come ha detto lui stesso “Dove dovevo andare? Sono concentrato, ma ci stanno rubando la gara!“. E’ stato brutto che quegli ultimi giri, quel duello si sia spento così, lasciando tutti insoddisfatti. Soprattutto non abbiamo trovato giusto comunicare in quel momento la decisione, mettendo sotto ulteriore stress un pilota leader della gara: si parla tanto di sicurezza, ma quei ragazzi viaggiano a 300 e passa, non a 30 col braccio fuori dal finestrino! Tensione extra che può sì causare problemi. La penalità ci sta, ma se l’avessero decisa a fine gara sarebbe stato meglio per tutti.
Vettel per noi oggi è stato sovrumano. Ha sfogato la sua rabbia nel giro di rientro, non ha portato la macchina sotto il podio, è andato via senza fare l’intervista, poi è comparso sul podio e si è comportato da signore, dicendo anche che non riteneva giusti i fischi nei confronti di Hamilton, che la colpa nn era sua ma di altri. Vettel sovrumano, non umano. Perché qualunque umano oggi, in quella situazione, sapendo che tanto aveva perso tutto ed era stato punito, avrebbe reagito in pista, fregandosene anche di squalifiche pesanti (a parte che oltre i 5 secondi, si è preso pure 2 punti sulla patente e poi non è finita, perché la FIA potrebbe fare qualcosa per il fatto che non ha rispettato le regole post-arrivo, ha spostato i cartelli mettendo il 2 davanti alla Mercedes di Hamilton e sembra non si sia presentato al peso…). Vettel in tutto il weekend ha dimostrato di essere un pilota che con una macchina che funziona può vincere eccome. E soprattutto di essere un Uomo. Cosa non da poco in questa F1 e in questo mondo in genere. Tutto questo lascia l’amaro in bocca, perché toglie valore anche alla battaglia in pista e alla vittoria di Lewis Hamilton. “Che vinca il migliore” si usa dire: per noi oggi di migliori ce ne sono stati due, per questo per noi oggi ci sono due vincitori.
Per finire un grazie, di cuore, ai commissari e alla FIA: ci hanno privati di una gran gara proprio sul più bello e non sapremo mai chi avrebbe davvero vinto il GP del Canada 2019. Come disse Alonso in quel famoso team radio, “dei geni“. Oppure l’altra versione, quella poi smentita ma che avevamo sentito tutti a chiare note… Ah, comunque la Ferrari può presentare appello, quindi la questione è tutt’altro che chiusa… PS: ai signori commissari vorremmo chiedere se proprio gli faceva schifo far spostare la McLaren di Lando Norris, che è rimasta lì per tutta la gara. E poi parlano di sicurezza…
Barbara Premoli
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— Formula 1 (@F1) 9 giugno 2019