300: pochi piloti nella storia della F1 hanno raggiunto un tale traguardo in termini di GP disputati e questo weekend tocca a Kimi Raikkonen. Vale la pena ricordarglielo, visto che per lui i numeri non significano molto perché “Guidare è l’unica cosa che mi piaccia della F1”. Non aspettatevi neppure un casco commemorativo: “Il casco serve solo a proteggere la testa”, tutto qui, e come dargli torto in fondo? E se per caso a qualcuno dovesse venire in mente di organizzare un momento speciale sulla griglia prima della gara, meglio che lasci perdere…
Dal suo debutto (su una Sauber) in Australia 2001, Kimi Raikkonen è diventato uno dei personaggi più iconici della F1. Vincitore di 11 GP, i da 19 anni nello sport (con un breve break di due anni) non l’hanno cambiato. Ma forse sì. Il ragazzo che si presentò a Melbourne quasi due decenni fa, perdendo quasi la prima partenza dato che stava facendo un pisolino nel box, adesso è un campione del mondo e un orgoglioso padre di famiglia, marito di Minttu e papà di Robin e Rianna. Professionalmente, si gode il posto in Alfa Romeo Racing da pilota rilassato e felice di fare la cosa che più gli piace. Tempo ed esperienza cambiano le persone. Ma il vero Kimi non cambia mai. Di certo il team non cercherà mai di farlo – cercare di cambiare Iceman è un esercizio inutile. Come nel celebre team radio passato alla storia, “Leave me alone. I know what I’m doing“.
Kimi Raikkonen: “Tutti parlano della mia 300° gara, ma io sono più interessato alle nostre prestazioni. Il test a Barcellona è stato importante per capire meglio i nostri problemi, ma onestamente non so come andrà la nostra macchina sulle strade di Monaco“.
Redazione MotoriNoLimits