Solo ieri la notizia della dialisi. Arriva un’amica e mi dice che ha sentito in radio che Niki Lauda è morto. Le dico “Ma no, non sta bene“. Poi il messaggio di Riccardo “Ci ha lasciati Niki“. Un pugno contro il muro e lacrime che non si fermano. Niki no, lui che ci aveva sempre abituati a essere invincibile, lui no. Un esempio per tutti. Lui e il nostro appuntamento a Monza ogni anno, con Arturio Merzario. Noi tre insieme a parlare, alternando cose serie e cazzate. Io a bermi i loro racconti di una F1 che avevo seguito in TV, da ragazzina. Io a chiedermi come fosse possibile stare lì con loro, con i suoi abbracci e i suoi sguardi, che dono fosse quella amicizia speciale. Per questo ho sempre tenuto tra le cose più care questa foto. Io cresciuta con due genitori che c’era solo Niki Lauda e sue foto ovunque. E per dispetto in camera mia campeggiava la McLaren di James Hunt. Niki, tu così diretto e schivo, così austriaco, non avresti voluto tante parole. Ma con te se ne va davvero un capitolo di F1 e di vita, per il mondo e per me. Sento la tua risata e la tua voce, sento Arturio che mi dice “Hai già visto il Niki? Andiamo a cercarlo“, so che bisogna essere forti e che tu mi e ci vuoi forti, ma almeno oggi permettimi di piangere e tirare un altro pugno al muro.
Barbara Premoli