Quando la Red Bull ha annunciato la partnership con Honda, interrompendo il rapporto con Renault, ci sono stati diversi dubbi in quanto la Casa di Minato, dal suo rientro nel mondiale, non aveva affatto brillato. Dopo un periodo travagliato, per non dire pessimo, in McLaren, si era intravvisto qualche lampo di speranza lo scorso anno quando la Casa giapponese si era accordata con la Toro Rosso ed era uscita un poco dalle luci della ribalta cui invece era costantemente sottoposta con il team di Woking. Un anno per provare a rimettersi in carreggiata. Un anno per programmare con più calma il futuro prossimo.
A inizio 2019 il motore esordisce sulla Red Bull e da subito Verstappen e Gasly sembrano usciti da un quadro di Hokusai. Nel quadro si vedono infatti i pescatori della prefettura di Kanagawa, nella baia di Edo, dover affrontare il mare mosso con onde alte 12 metri, per dover fare ritorno a casa con il pescato del giorno. Mica potevano indietreggiare. Dovevano affrontare la situazione creatasi. Proprio come i pescatori di Edo, i due piloti hanno dovuto sobbarcarsi rischi e dubbi sulla via dello sviluppo del motore Honda. Tutti bellissimi discorsi di facciata, grandi sorrisi, ma la storia di problemi tecnici degli anni recenti era lì a parlare per sé.
Siamo a maggio, con Max Verstappen in terza posizione nel Mondiale davanti persino al duo Ferrari: 66 punti, due podii in terza posizione e tre quarti posti. Gasly, invece, dopo un tremendo avvio al di sotto delle aspettative, da Baku sembra aver preso confidenza con il nuovo metodo di lavoro del team e con la monoposto. La Red Bull Honda è terza in classifica con 87 punti, cui possiamo sommare i 6 della Toro Rosso.
Una maturità tecnica della Honda che lascia piacevolmente sorpresi. La speranza di vedere finalmente imboccata la strada giusta. Il Mondiale ha bisogno di un altro costruttore in forma. I GP sono ancora tanti. Il porto da raggiungere in tranquillità non è vicino, ma di certo c’è la consapevolezza che si sono fatti i passi giusti verso affidabilità e velocità. Quelli che avrebbe voluto vedere la McLaren ma che non ha saputo/voluto attendere. Certo non siamo ai livelli della Mercedes, ma chi è oggi a quei livelli? La Ferrari sembrava esserlo in Bahrain, poi si è persa. Vedere Verstappen oggi davanti a Vettel e Leclerc in classifica ha del sorprendente se solo pensiamo ai test di inizio stagione. A Montecarlo potrebbe anche esserci una sorpresa Red Bull: il team sta lavorando bene, nella seconda metà di campionato potrebbe sorprendere… E, si sa, quando da quelle parti sono nel mood giusto diventano rivali molto temibili… peccato solo per Honda che il team continui a chiamarsi Aston Martin Red Bull Racing.
Riccardo Turcato