Le qualifiche del GP dell’Azerbaijan confermano la tesi che le libere non fanno testo. Dopo il dominio Ferrari fino a questa mattina, la pole è di Valtteri Bottas, la seconda consecutiva dopo quella in Cina, che ha soffiato il posto proprio al compagno di squadra Lewis Hamilton, con Sebastian Vettel terzo, con l’unica Ferrari in pista nel Q3, dopo l’incidente di Charles Leclerc nel Q2.
Il monegasco è finito contro le barriere alla cuva 8 nel settore del castello, stesso punto dove nel Q1 era finita la Williams di Robert Kubica. Incidenti fortunatamente senza conseguenze per i piloti, che hanno avvisato subito via radio che era tutto ok, con Leclerc che si è subito preso la colpa, ripetendo più volte “I’m idiot” e scusandosi con team e tifosi. Il tempo fatto fino a quel momento è valso a Leclerc il passaggio nel Q3, per cui chiude questo pomeriggio da dimenticare in 10° posizione.
Le speranze Ferrari si sono dovute “accontentare” del P3 di Vettel, a 0.302s dal passo di Bottas, nonostante il passo mostrato dalla SF90. Il finlandese ha chiuso con un tempo di 1.40.495, togliendo la pole provvisoria ad Hamilton per soli 0.059s, con la Red Bull di Max Verstappen che partirà dalla quarta casella migliora piazzamento per l’olandese a Baku. A seguire la Racing Point di Sergio Perez, la Toro Rosso di Daniil Kvyat e la McLaren di Lando Norris, con Antonio Giovinazzi alla migliore qualifica della stagione, 8°, che purtroppo perderà per via della penalità di 10 posizioni per la sostituzione di parti sulla power unit dell’Alfa Romeo Racing. Unica soddisfazione, la casella sarà ereditata e occupata dal compagno di squadra Kimi Raikkonen. Charles Leclerc partirà quindi 9°, con la seconda McLaren di Carlos Sainz a chiudere la top 10.
Un weekend che continua a riservare sorprese questo di Baku. E a sollevare domande. E’ logico far correre la F1 su un tracciato cittadino del genere che nulla ha a che vedere con quello del GP di Monaco? Il tombino, l’improvisazione, gli incidenti, le sospensioni eterne per rimuovere monoposto e detriti. In pratica queste qualifiche sono durate quanto un GP! E non dimentichiamo i rischi per i piloti: ragazzi, Kubica ha picchiato con un impatto di 21G, Leclerc di 12G, non una passeggiata di salute! Rischi e danni, perché ricostruire le monoposto costa, e la Williams già in difficoltà lascerà l’Azerbaijan ancora più in rosso… Ha una logica tutto questo? E ha una logica sentir dire “la fortuna della Mercedes“? Quattro prime file consecutive non sono fortuna, non sono dovute al caso e ci piacerebbe tanto non sentire certi commenti che non fanno che fomentare il tifo più becero: non possiamo sapere come sarebbero andate le qualifiche senza l’incidente di Leclerc, forse in pole ci sarebbe stato lui o forse no. Coi se e coi ma non si arriva da nessuna parte: la realtà è Vettel terzo, che domani parcheggerà la Ferrari in griglia dietro le Mercedes. Qui a Baku si può superare, la gara è apertissima, ma lasciamoli correre.
Considerazione finale: colori e team non c’entrano, ci è davvero spiaciuto vedere la delusione di Leclerc, sentire le sue scuse rivolte di cuore ai tifosi e non come sterile frase fatta. Ammirevole che a caldo, con la rabbia che possiamo solo immaginare, abbia pensato a loro. Come gli abbiamo detto, calma e respira a fondo, cose che purtroppo capitano, ma si va avanti. Vi lasciamo con un dubbio: quanto possono influire queste lunghissime pause per le bandiere rosse sulla concentrazione dei piloti, oltre che sulle monoposto e le gomme? Non dimentichiamo che le temperature nel frattempo si erano abbassate… Gli incidenti di Kubica e Leclerc sono sì avvenuti nella stessa curva, ma sono di natura totalmente diversa.
Barbara Premoli