Helmut Marko dubita che le donne siano all’altezza di correre in F1. Lo dice proprio non momento in cui sta per partire la prima serie tutta al femminile, la W Series, ma secondo lui nessuna delle concorrenti farà mai il salto in F1: “I ruota a ruota a 300 km/h implicano una certa brutalità“, ha detto al giornale Kleine Zeitung. “Non so se questo rientri nella natura femminile“. Marko ha anche aggiunto che le donne non sono abbastanza forti per le forze 4G in curva, aggiungendo: “Perché Serena Williams non gioca contro Novak Djokovic?”. Secondo il progettista Adrian Newey, Marko è semplicemente un austriaco, tipicamente diretto (e anche molto gretto, diciamolo) nella comunicazione. Ma la F1 è chiaramente ancora un’industria dominata dai maschi, come da un report sul giornale Independent secondo cui la differenza di genere per quanto riguarda i salari all’interno dei team è maggiore di quella della media nazionale britannica. “Una delle differenze maggiori a livello di retribuzione era alla Williams dove la media oraria per le donne era del 25% inferiore rispetto a quella dei colleghi uomini“, come ha scritto il giornalista esperto di finanza della F1 Christian Sylt.
A parte la “signorilità” e la “classe” che contraddistinguono da sempre Helmut Marko (che noi continuiamo a chiamare così, senza il titolo che invece i colleghi inglesi e il team stesso continuano ad aggiungere), qualcuno dovrebbe ricordargli che le donne in F1 hanno già corso e proprio schifo non hanno fatto. Si studi la storia, caro – si fa per dire – Marko, magari le verrà in mente una certa Maria Teresa de Filippis… Per non parlare delle test driver, Tatiana Calderon in testa, di nuovo impegnata con l’Alfa Romeo Racing. Sarebbe interessante se una risposta arrivasse da Susie Wolff… Sul fatto della forza e della resistenza, Marko mettiti a lavorare sul serio e poi ne riparliamo!
Barbara Premoli